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Vela - STREGA……………..IN AVVICINAMENTO!

Creato il 22 marzo 2011 da Andrea
Vela - STREGA……………..IN AVVICINAMENTO!
Ragazzi, quasi ci siamo. Abbiamo concluso stamani una lunga navigata per il trasferimento di Strega da Genova a Chioggia. Strega è la mitica barca di Massimo Pagliarin, una bellissima signora di 45 piedi, una sorta di transatlantico per me! Massimomo con l’equipaggio erano partiti sabato 5 marzo da Genova, io non potevo così presto, ma ci tenevo davvero a partecipare e martedì sera, con Sandro, ho raggiunto Strega a Gaeta e raccolto il testimone di altri due marinai. Il viaggio era cominciato, appunto da Genova. Erano partiti “quasi” puntuali il sabato mattina alle 11,00. Il meteo non è stato subito clemente e la pioggia li ha accompagnati per un bel tratto ma poi domenica il sole è entrato in equipaggio e non ha più abbandonato la nave. Al seguito poi un forte maestrale li ha costretti a fermarsi a Gaeta tutta la giornata di martedì e lì, in serata, siamo saliti a bordo Sandro ed io.

Ci aspettavano per la cena, cena di pesce abbastanza veloce e, questa volta davvero puntuali (è bastato posticipare di un’ora il programma!) alle 23,00, abbiamo mollato gli ormeggi. Le mie prime 190 miglia consecutive di navigazione. 33 ore in mare senza toccare alcun molo. Nessuno alzi gli occhi al cielo: era la mia prima volta. Turni in pozzetto ed in cabina, tanto freddo la notte, ma solo le prime tre (di quattro) e gli occhi solo per il mare; di notte attenti a qualsiasi luce in mare a 360 gradi e di giorno a guardare anche le splendide coste quando la rotta lo consentiva. Già la prima notte un po’ di movimento. Al timone il nostro Cuoco, Badin detto anche Enrico. La barca improvvisamente viene frenata, calano i giri del motore e…ci si impaurisce, c’è poco da dire.Fermi immobili, tutti ritrovatici in pozzetto, ascoltiamo i rumori. Non ci sono altri modi per tentare di capire cosa possa essere accaduto. La retromarcia funziona, poi in folle e poi ancora piano piano in marcia e tutto è ripreso ad andare. Trentasei ore dopo abbiamo saputo cosa era accaduto: una tonnara dispersa nel mare a seguito della mareggiata di tre giorni prima. Nessun danno per fortuna; a Vibo Valentia un sub ha controllato.Albeggia alle 6,30 circa sul Tirreno ora, sullo Jonio alle 6,00, ho controllato personalmente. Il sole di giorno (solo qualche nuvola innocua sulla Calabria tirrenica) e le stelle la notte ci hanno sempre accompagnati.Primo ed unico scalo a Vibo, Marina di Carmelo. La cambusa era fornitissima ma Badin non ha resistito: pesce, pomodorini, formaggio. Ha trasformato il trasferimento di Strega in una crociera quattro stelle all inclusive. A bordo l’atmosfera era tale che mi sono sentita in “gita scolastica”. Tutti attenti quando si attraversa la strada e poi a ridere e combinarne appena se ne presentava l’occasione. Badin è una di quelle rare persone che, ascoltata o “sparata la cazzata”,….ride e poi ancora e ancora e tu con lui e tutti insieme; quindi se non era strettamente necessario prestare attenzione alla navigazione ed alle manovre: si rideva. Le ore più intense ed emozionanti le abbiamo vissute attraversando lo Stretto a Messina, di notte. La corrente contraria è montata lentamente, ma sempre più decisa, in alcuni tratti sembrava di essere fermi, il paesaggio sulla costa sembrava non scorrere mai. Sono scesa sottocoperta qualche minuto e risalita…eravamo all’interno dello stretto. La prospettiva era cambiata completamente, le luci erano continue, sembrava non esserci più alcun passaggio. Con pazienza Massimo e Badin mi hanno indicato i fari verdi e rossi che individuavano il tratto di mare che avremmo attraversato. Eravamo particolarmente silenziosi e non solo per l’attenzione necessaria, il mare appare particolarmente severo sullo stretto; quel tratto crea emozione, il mare cambia nome, le luci, una meta, boh!Persino Sandro, che di mare ne ha vissuto tanto, mi ha confidato che per lui lo stretto era una meta. Quella notte finalmente dormii, il secondo turno per tre ore consecutive. Forse la notte più fredda. La temperatura poi ha cominciato a risalire; il vento e la sua direzione ci hanno permesso di tirare su le vele ed abbiamo fissato la meta. “Se tutto va bene lasceremo Strega a Brindisi”. Le previsioni meteo erano favorevoli, un po’ meno il motore di Strega che lamentava problemi di alimentazione del gasolio. Gli ottimi meccanici a bordo, individuato l’inghippo, hanno provveduto a tenere sempre pieno il serbatoio e non ci siamo più fermati a parte una brevissima sosta a Crotone per il rifornimento di gasolio ed acqua.Mantenendo costanti 6/7 miglia l’ora siamo entrati in porto a Brindisi sabato pomeriggio alle 15,00, accolti da un bel vento che ha messo alla prova le capacità di ormeggio del Capitano Pagliarin e del suo equipaggio: perfetto. Anche a Brindisi era tutto pronto per il nostro arrivo. Cinzia, amica di Massimo, aveva avvertito la marina del nostro arrivo, trovato un posto barca per Strega e predisposto trasferimenti, gita turistica in città e cena per tutto l’equipaggio. Abbiamo tentato di perdere il treno, ce l’abbiamo messa davvero tutta perché abbandonare Strega ci ha immalinconiti un po’. E’ lì che aspetta Massimo ed il suo prossimo equipaggio per l’ultimo mare da attraversare, l’Adriatico ed arrivare finalmente da noi. Grazie STREGA, grazie RAGAZZI e come sempre grazie YCP per regali come questo. A maggior ragione dopo questa indimenticabile esperienza: BENTORNATO MASSIMO!  A MERCOLEDI’ .( di Elena P.da www.yachtclubpadova.org )


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