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Veliko Tarnovo (Kiev-Roma da Ramingo parte 10)

Creato il 17 novembre 2015 da Alessio Sebastianelli @bastianatte

Il modo migliore è quindi risultato essere utilizzare tale treno fino a Ruse, la prima città bulgara che si incontra, subito dopo lo scenografico attraversamento del Danubio, e lì scendere, velocizzando così anche le formalità del controllo dei documenti, e prendere un minibus per Veliko Tarnovo nell'autostazione che si trova proprio a fianco di quella ferroviaria, che arriva a destinazione in poco più di un'ora. L'autostazione di arrivo, la Prevozi, è comunque molto periferica (mentre quella per chi proviene da sud, la Yug, è molto più centrale), ma i taxi per il centro sono economici. Da frequentata e caratteristica meta turistica qual è, la città è piena di piccoli alberghi, B&B e ostelli ospitati in case tradizionali, tra i quali ho scelto con estrema soddisfazione il bellissimo Hostel Mostel, situato nel quartiere antico vicino al castello e ospitato in una grande e pittoresca casa tradizionale, dai prezzi bassi ma con ottimi servizi e camerate accoglienti e moderne e uno staff gentile e competente.

L'attrazione più importante della città sono chiaramente le rovine della magnifica fortezza di I punti più interessanti sono: le due porte d'ingresso alla cittadella e il passante che le unisce; il Complesso Patriarcale, che risalta agli occhi praticamente da qualsiasi punto della città vecchia poiché è situato proprio in cima alla collina, dalla quale si apre una meravigliosa vista panoramica, e consiste ora nella piccola Chiesa del Salvatore, completamente ricostruita in stile bizantino ortodosso ed evidentemente moderna ma con delle interessanti pitture contemporanee all'interno; e infine i resti del Palazzo Reale, nella parte più orientale della collina, che conserva ancora delle antiche colonne romane. Fuori dal complesso fortificato invece, in basso sul lato settentrionale dell'ansa e a cavallo del fiume, sorge il piccolo quartiere di
L'area urbana di Veliko Tarnovo non è particolarmente grande, ma ha una forma così allungata che per andare dalla zona più nuova, che si spande sulla pianura a ovest, a quella storica, adagiata invece sulle basse montagne verdi che cingono una strettissima e scenografica ansa a ferro di cavallo del fiume Yantra a est, bisogna percorrere almeno 6-7 km, tuttavia, a meno che non abbiate interesse a visitare il campus universitario, situato all'estremità occidentale del centro, una volta che il taxi vi avrà depositato nella città vecchia non dovrete più preoccuparvi di uscirne fino al momento di andare via e potrete spostarvi a piedi (per raggiungere l'autostazione o la stazione ferroviaria vi sono anche dei bus pubblici, ma impiegano qualcosa come 40 minuti abbondanti per arrivare a destinazione).
Tsarevets, una vera cittadella fortificata medievale (ma l'insediamento è ben più antico grazie alla vantaggiosissima posizione strategica) che riempie tutta la collina omonima che occupa la parte più interna dell'ansa del fiume, che la circonda per un buon 80%. Si tratta in effetti di un sito archeologico, visto che alla fine del XIV secolo fu invasa, saccheggiata e distrutta dai turchi, ma molte parti dell'area sono state restaurate e oggi è possibile ammirare l'intera cinta muraria e distinguere un gran numero di abitazioni, chiese e monasteri, botteghe e torri.
Asenova, con qualche casa antica e alcune piccole chiese ortodosse abbastanza interessanti come quelle dei Quaranta Martiri, quella dell'Assunzione e quelle dei Santi Pietro e Paolo, Dimitar e Georgi.

Sulla sponda settentrionale del fiume si forma un'altra piccola ansa, anche questa riempita da una collina che porta il nome di Il centro storico di Veliko Tranovo si divide in due quartieri distinti chiamati Il quartiere settentrionale è forse ancora più suggestivo perché più residenziale, e ci si può perdere tra gli stretti vicoli acciottolati osservando le tantissime casette pittoresche, molte delle quali ancora adibite ad abitazioni private, ma un numero sensibile ospita anche botteghe artigiane, negozi di souvenir, ristorantini e guesthouse. In particolare le due vie
Trapezitsa sulla quale si possono notare i resti, molto meno importanti di quelli sulla Tsarevets ma comunque antichi e scenografici, di un'altra cittadella fortificata che cingeva un altro quartiere della città antica. In questa zona archeologica non c'è niente di restaurato e quindi i resti sono più poveri, ma sono comunque in corso degli scavi che stanno riportando alla luce molte costruzioni. Varosha meridionale e settentrionale. Il primo dei due sorge a ridosso della fortezza di Tsarevets, su una collina che riempie il collo di bottiglia dell'ansa fluviale, ed è il quartiere dove sorgono l'ostello, molte abitazioni tradizionali, alcuni eleganti palazzi istituzionali, due dei quali ospitano il Museo Archeologico e il Museo della Rinascita Nazionale, e infine, proprio nel punto più elevato, la cattedrale di Rakovski e Mamarchev attraversano quella che era l'area dedicata al mercato e sono molto suggestive e prodighe di scorci pittoreschi, ma è bello anche infilarsi nei vicoli che risalgono il pendio, meno battuti dai turisti, alla ricerca di qualche angolo indimenticabile e magari sbucando di fronte all'entrata di uno dei due piccoli monasteri che sorgono in questo quartiere. Sveta Bogoroditsa, in stile neo-bizantino e con dei notevoli affreschi all'interno.

La passeggiata più suggestiva però, quella consigliata da tutti, parte subito sotto all'ostello, non lontano dalla sponda del fiume, dove si può imboccare il vecchio corso, ovvero Una volta qui però si può proseguire seguendo sempre il fiume e attraversare un ponte pedonale che porta sulla sponda meridionale del fiume, che forma un'altra stretta ansa in punta alla quale sorge il monumento Per tornare indietro poi conviene percorrere il corso cittadino, la piacevole
Ulitsa Maksim Raykovich che poi diventa Ulitsa Gurko, e seguire un percorso che passa nella parte bassa di entrambi i quartieri storici seguendo il corso del fiume, costeggiando numerose dimore tradizionali, tra le quali spiccano la casa-museo Asenevtsi, dedicato ai fratelli che guidarono la rivolta contro l'impero bizantino che portò alla prima indipendenza bulgara, davanti al quale si apre un meraviglioso panorama sulla stretta gola formata dal fiume e su tutti i quartieri storici e moderni della città. Alle spalle del monumento sorge anche il Museo Statale d'Arte e, più indietro, lo Sveta Gora, il maggiore parco cittadino. Ulitsa Nezavisimost, sulla quale si affacciano dei bassi palazzi dalle belle facciate e molti negozi, fast food e ristoranti, che poi cambiando nome in Ulitsa Stambolov e successivamente in Pikolo attraversa entrambi i quartieri storici per arrivare davanti all'ingresso della fortezza di Tsarevets. Serafkina Kashta e alcune altre trasformate in incantevoli ristoranti, e regalando una profusione di scorci pittoreschi e vedute panoramiche sul fiume e sulla parte nuova della città, dove la strada va infine a sbucare.


La città, come detto, è parecchio turistica e quindi i locali dove mangiare e bere abbondano e sono di tutti i tipi. Personalmente a cena ho provato lo La notte nella città vecchia non c'è molto movimento e anzi,
Shtastlivetsa, che si trova proprio sul corso Stambolov ed è forse il ristorante più famoso della città (e per questo è sempre molto affollato, io ho trovato posto perché da solo, ma per cenare ho dovuto aspettare un po'), ma la cucina tradizionale il servizio sono comunque buoni e i prezzi alquanto contenuti. Per pranzo ho invece usufruito del graziosissimo Stratilat Cafè, che ha una bella terrazza proprio lungo Varosha sud è quasi completamente al buio, cosa che mette un po' di apprensione tornando a piedi in ostello, ma la città in realtà è tutta molto sicura. La maggior parte dei locali e dei ristoranti si trovano all'inizio di Ulitsa Nezavisimost, dalle parti dello slargo col monumento alla Madre Bulgaria in mezzo, tuttavia un cocktail bar molto carino si trova non lontano dall'ostello ed è anche uno dei pochi punti illuminati del quartiere. Una giornata è più che sufficiente per visitare tutte le attrazioni di Veliko Tarnovo, ma volendo si può allungare la permanenza visitando i dintorni, dove ci sono un importante monastero e i resti di un'antica città romana, e comunque è consigliabile passare una notte in città anche per godersi l'affascinante e tranquilla atmosfera dei quartieri storici. Ulitsa Rakovski e che serve panini, insalate e piatti leggeri.


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