Il presidente del Consiglio Mario Monti ha detto al forum della Coldiretti a Cernobbio: in Europa come governo non ci siamo
umiliati, talora "bisogna picchiare i pugni sul tavolo, ma ci sono persone che sono più dure di quei tavoli". È un perfetto ritratto della politica, l'impietosa immagine di chi pretende di
governare il Mondo. Anche i cronisti debbono disobbedir parlando.
La crisi economica c'è, si vede e si avverte ogni giorno. Aumentano soltanto i prezzi ed i costi nei bilanci famigliari. Per il resto, diminuiscono posti di lavoro e risorse per lo Stato sociale.
Ma è una crisi che non nasce oggi, viene da lontano. Diciamo da quasi sette anni. Intanto il governo continua ad acquistare armi (gli aerei F35 ora costano più del doppio, tra l'altro); insiste
nel progetto Tav verso la Francia (dove sono cresciuti i dubbi sull'operazione che ha alti costi e non avrà pari redditi per pagare il tutto). Se qualcuno protesta, state sicuri: arrivano botte
in testa.
Da noi pensano al Trasporto rapido costiero, mentre il turismo è in affanno, e pare che i bilanci comunali siano sempre più magri. A parole è facile dimostrarci che questa è un'opinione infondata
o sbagliata. Usando lo specchietto retrovisore della cronaca, per non tirare in ballo la Storia (che ha già la sue rogne), salta agli occhi il quadro locale del 2007, quando si prospettava una
colata di nuovo cemento su una Rimini già ridotta ad immenso mostro urbanistico. Dove tra case e case non c'è più spazio per circolare, perché il problema viabilità è sempre affrontato "dopo",
come dimettendosi meditò l'assessore Tiziano Arlotti: prima fate le case e poi "dopo" mi fate costruire le strade. Quando magari lo spazio per le strade non esiste perché tutto consumato per
un'edilizia che era allora la più cara d'Italia (come da costo d'affitti e d'immobili). Allora venne da pensare che non ci si voleva rendere conto che si andava incontro alla rovina della città,
ipotizzata da Campos Venuti.
Hanno continuato a sognare i grattacieli in stile Dubai sul mare proprio quando si stava rivelando la crisi economica mondiale. All'apparir del vero, tutti zitti, come se i grandi progetti se li
fossero sognati gli oppositori. Adesso vogliamo andare tutti veloci, mentre la società è ferma, bloccata dalla crisi. Manca il senso della realtà. Per cui la signora 90enne invalida con 500 euro
mensili di pensione, per la sua casa paga l'Imu come chi ne incassa 39mila presiedendo Hera. [Anno XXXI, n. 1100]
Antonio Montanari
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"il Ponte", settimanale, n. 38, 28.10.2012, Rimini