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Veltroni: “Governo di transizione è una respirazione artificiale”

Creato il 22 novembre 2010 da Lalternativa

Stasera Walter Veltroni ha presentato a Bari il suo nuovo ‘Movimento democratico’: ”un movimento – ha detto – di idee e di persone che tende a fare piu’ forte il Pd”. Abbiamo colto l’occasione per fargli alcune domande.

Veltroni, cosa pensa dell’apertura di Casini alla maggioranza. Crede sia una buona idea un governo di transizione come propone l’Udc?

”Io penso che qualsiasi governo si svolga all’interno delle cintole del centrodestra, qualsiasi governo abbia al suo capo Berlusconi, e’ il figlio di una stagione al tramonto e non l’inizio di qualcosa. Sarebbe il produrre una specie di respirazione artificiale nei confronti di un malato che conferma ogni giorno di essere in una condizione piu’ devastante, come dimostra ancora la ultima vicenda del ministro carfagna. Dunque, io penso che bisogna cambiare pagina, che ci voglia un governo di responsabilita’ istituzionale che e’ una cosa un po’ diversa. Io ho fatto l’esempio del governo Ciampi del ’93, perche’ quello era un governo che aiuto’ il Paese a uscire dai guai”.

E come vede invece una possibile competizione fra Nichi Vendola e Bersani, alle primarie con le quali il centrosinistra sceglierà il candidato da opporre a Berlusconi?

”E’ un po’ singolare questa discussione perche’ ancora deve cadere il governo. Il centrosinistra passa il suo tempo a parlar di candidati ma a me piacerebbe che passasse il suo tempo a parlar di precari piuttosto che di riforma fiscale o di sostegno alla piccola e media impresa. Meno nomi e piu’ persone. A me pare che la prima cosa da fare sia certificare la crisi del governo Berlusconi, una crisi evidente e palese. E poi, per quanto mi riguarda, cercare di dar vita ad un governo che eviti elezioni anticipate adesso. Lo vediamo in queste ore, con quello che sta accadendo sul piano internazionale noi abbiamo un momento molto pericoloso per la vita finanziaria e per la stessa prospettiva dell’euro e dell’Europa. In questo quadro, che l’Italia si infili in una campagna elettorale dall’esito incerto, in una condizione di instabilita’ e con le contraddizioni che l’Italia vive, puo’ essere molto pericoloso. Quindi io penso che la prima cosa da fare sia cercare di dar vita a un governo che affronti queste emergenze finanziarie e che cambi questa legge elettorale. Poi dopo vedremo”.

Come si inquadra il suo ‘Movimento democratico’ all’interno del Pd. E’ una nuova corrente?

Il ‘Movimento democratico’ e’ tutto meno che una corrente, non sono capace di organizzare correnti e considero le correnti un difetto. Si tratta di un movimento di idee e di persone che tende a fare piu’ forte il Pd. E’ necessario un movimento di persone che contribuisca a fare piu’ forte il Pd, riprendendo dalla ispirazione originaria che ci porto’ a ottenere quel risultato cosi’ importante, in una situazione difficile come quella di due anni fa. Quello spirito originario sento che e’ necessario perche’ il Pd torni ad essere il centro della vita politica italiana e a costituire l’alternativa a un centrodestra che ormai si sta sfarinando”.

Parlando di Sud, crede che l’attuale legge finanziaria contenga elementi positivi a tal riguardo?

”Nella legge di stabilita’ che e’ stata approvata alla Camera e ora va al Senato, non mi pare ci siano segni di una inversione di tendenza del tipo di quella che il Mezzogiorno reclama e richiede. Mi sembra sia ancora nell’ambito di quella ordinaria politica che ha portato nel corso di questi anni ad aggravare le differenze e le distanze tra il Nord e il Sud del Paese”.

Restando nel Mezzogiorno, la Puglia vive un particolare momento per quanto riguarda la sanità. Secondo i rappresentanti della Regione Puglia, il Piano di rientro dal deficit sanitario pugliese non viene firmato dal governo per motivi solo politici. Questo potrebbe causare alla Puglia la perdita di 500 milioni di euro. Qual e’ la sua opinione su tutta questa questione?

”Penso che se un governo ha un rapporto con le Regioni, a seconda del grado di vicinanza o di distanza che politicamente le Regioni hanno con il governo stesso, non fa il suo dovere istituzionale. Per un governo tutte le Regioni sono uguali indipendentemente da chi le governi. Io ho fatto il sindaco e avevo dei municipi che erano governati da centrodestra, ma per me erano esattamente come gli altri: credo che cosi’ ci si debba muovere. Se il governo fa diversamente compie un errore istituzionale molto grave”.


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