Vendemmia 2012 in Emilia Romagna: poca ma (pare) buona

Da Anna Maria Simonini @AMSimo

In Emilia Romagna tra giugno e settembre ben sette anticicloni hanno fatto alzare frequentemente la colonnina di mercurio sopra i 35 gradi e hanno ridotto le precipitazioni: il risultato è da un lato un anticipo, dall’altro una forte eterogeneità nella maturazione delle uve. Le variazioni dipendono dal vitigno, ma anche della zona in cui si trova il vigneto.
In Romagna ad esempio la vendemmia delle varietà precoci (Chardonnay, Pinot Bianco) è iniziata con 10 giorni di anticipo rispetto alla media, alcuni vigneti di Sangiovese erano già pronti per la vendemmia nei primi giorni di settembre e per l’Albana si evidenzia una situazione analoga, mentre il Trebbiano presenta una maturazione più regolare. In Emilia mediamente l’anticipo è di una decina di giorni rispetto alla media degli ultimi anni, ma arriva anche a un mese se rapportato alle vendemmie degli anni ’70.

Quantitativamente la vendemmia 2012 è scarsa. I cali quantitativi hanno punte del 50 percento per alcune cantine, a causa del gelo dell’inverno passato e della siccità dei mesi appena trascorsi, ma anche – spiega Gian Alfonso Roda, presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna – in seguito agli incentivi per l’estirpazione dei vigneti. Le stime indicano che la produzione emiliano romagnola toccherà i 6.130.000 di ettolitri, con un -5% sul 2011.

Dal punto di vista qualitativo la siccità in generale ha azzerato il problema dei parassiti e delle muffe portando uve sane e con una forte concentrazione zuccherina. Dove si è intervenuto con irrigazioni “di soccorso” i vigneti non presentano segni di stress idrico, mentre negli altri casi, particolarmente in collina, la qualità presenta ancora un’incognita.

Ragionando per zone di produzione, in Emilia l’area che ha registrato i cali maggiori per la siccità dei mesi estivi è quella dei Colli Bolognesi, nel piacentino hanno sofferto di più i vitigni precoci, sui Colli di Parma i bianchi hanno sopportato peggio le condizioni climatiche rispetto ai rossi, nel Reggiano e nel Modenese la vendemmia è scarsa ma qualitativamente appare buona.
Anche in Romagna la siccità ha creato problemi di maturazione ma non si prevede un calo nella produzione complessiva. Le zone più sfavorite sono state quelle collinari, mentre nel Ferrarese il calo della produzione è bilanciato dal fatto che la qualità e la gradazione zuccherina sono generalmente buone.


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