Vendere foto online con il microstock: i tre pilastri del successo
Non l’avrei mai detto. Io volevo solo migliorare come fotografo. Ritrovarmi dopo qualche anno con un’attività di fotografo part-time che mi paga le bollette di casa non era quello che avevo in mente. Ma è stata una piacevole conseguenza!
Ma partiamo dall’inizio.
Io e il microstock
Questo è il primo articolo che scrivo per www.fotocomefare.com, quindi penso sia doveroso raccontare un minimo della mia storia per dare un contesto.
Mi chiamo Paolo Gallo e di mestiere faccio l’impiegato. Lavoro da lunedì a venerdì come dipendente, esco alle 18.00 circa dall’ufficio e durante il weekend vedo gli amici e vado al cinema con la fidanzata. Insomma, una vita normale e con la fortuna di avere un lavoro non precario.
Qualche anno fa, mosso dall’idea di non lasciare a dormire le mie fotografie sull’hard disk e di migliorarmi come fotografo, ho iniziato a lavorare con le agenzie di microstock.
Il microstock è un modello di business abbastanza semplice. Il fotografo invia le proprie fotografie alle agenzie e queste le vendono al cliente finale trattenendo una percentuale per il lavoro di marketing e vendita. Alberto ha scritto un bell’articolo in merito, che puoi trovare qui: cos’è il Microstock.
Nel corso di cinque anni sono arrivato a collaborare con tutte le principali agenzie del settore, arrivando a vendere circa 1.200 immagini al mese. A ciò sono seguite le soddisfazioni economiche. Naturalmente, durante tutto il periodo ho continuato a lavorare come impiegato nella mia azienda dedicando (con serietà) le sere e i weekend all’attività di fotografo part-time.
Il metodo di lavoro
Non penso di essere un fotografo dotato di particolare talento. La maggior parte dei fotografi che conosco è più brava di me. Però ho un buon metodo di lavoro e vorrei condividere qui il mio approccio al microstock nella speranza di essere utile a chi volesse iniziare questo percorso.
Un’unica precauzione: nel microstock è facile vendere la prima fotografia, ma viverci è un’altra cosa. Il microstock non è un metodo per diventare ricco lavorando su Internet 5 minuti al giorno e se ne hai voglia.
E’ però anche vero che ti permette di creare un reddito passivo, magari da integrare ad un lavoro principale che può fare veramente comodo, specie in un momento storico dove il mercato del lavoro è decisamente turbolento. La flessibilità della fotografia microstock sia in termini di tempo (lavori negli orari che preferisci), che di spazio (lavori ovunque purché ci sia un collegamento a Internet), permette a quest’attività di integrarsi perfettamente con altri impieghi.
Il metodo di lavoro fotografico che propongo (e impiego) si fonda su tre pilastri:
- Qualità
- Quantità
- Nicchia
Primo pilastro: la qualità
Le agenzie microstock hanno standard di qualità elevati. Questo vuol dire che l’immagine, prima di essere accettata e messa a disposizione dei possibili futuri acquirenti, deve passare l’esame degli ispettori dell’agenzia. Gli standard qualitativi sono alla portata di tutti quelli che vogliano dedicarci il giusto impegno, ma anche sufficientemente elevati da mettere in crisi fotografi navigati e con anni di esperienza.
Una buona attrezzatura fotografica non è la soluzione a tutti i problemi ma facilita e velocizza il lavoro. Attualmente fotografo con una Canon 5D MKII con lenti della serie L, che mi sono pagato proprio grazie all’attività di vendita microstock. Tuttavia, ho realizzato la mia fotografia bestseller del 2013 con una vecchia Canon 400d con obiettivo di plasticaccia (oggi trovi tutto a circa 100 euro usato su eBay).
Insomma: basta una reflex decente e non è necessario spendere migliaia di euro. Se proprio vuoi fare un investimento, più che in gadget fotografici personalmente suggerirei di investire in un buon corso di fotografia.
Un acquisto che è veramente utile è quello di un buon software di postproduzione. Tra le centinaia disponibili segnalo Adobe Lightroom come una delle migliori scelte possibili.
Se vuoi avere un’idea di quelli che sono gli standard qualitativi richiesti dalle agenzie microstock, ti segnalo l’eBook gratuito Vendere Foto Online.
Secondo pilastro: la quantità
Fare foto tecnicamente buone non basta. Bisogna farne tante. Gli americani usano una metafora che rende bene l’idea: nutrire la bestia.
Lavorare con le agenzie microstock è un po’ come dover provvedere ad accudire un animale: magari puoi fargli saltare un pasto, ma se ne salti troppi lui non è contento! Nel microstock è la stessa cosa: magari puoi evitare di non inviare nuovo materiale per settimane, anche mesi, ma se non lo fai per troppo tempo il sistema ne risente e le tue vendite caleranno rapidamente.
In questo modello di business è importante avere un flusso continuo e costante di materiale nuovo e ti assicuro che non è cosa sempre semplice, specie se gli standard qualitativi di accettazione sono decisamente elevati. Un buon suggerimento è quello di pianificare almeno una sessione fotografica alla settimana in grado di produrre una ventina di scatti adatti alla vendita.
Le vacanze sono un altro ottimo momento per accumulare immagini nuove, purché si programmino gli scatti in ottica microstock e non “scatto qualcosa a caso e poi la vendo online”. Il miglior software per l’upload di fotografie alle agenzie è gratuito e si chiama Filezilla.
Terzo pilastro: la nicchia
C’è un terzo segreto: trovare una nicchia dove ci sia poca concorrenza. Il microstock nasce nel 2001 e ormai le agenzie sono sature di immagini di elevata qualità.
L’unico modo per potersi distinguere è quello di realizzare e proporre immagini in nicchie di mercato non ancora sature. Un ottimo modo per trovarle è quello di utilizzare questo strumento: http://www.picniche.com/.
Si tratta di un sito che permette di inserire parole chiave e di confrontare la domanda e offerta relativa a quel particolare argomento. Questo sito è utilissimo prima di iniziare una sessione fotografica. Questo semplice accorgimento ti può dare un enorme vantaggio sugli altri fotografi. Inverti il processo: non scattare e poi vendere, ma prima analizza ciò che richiede il mercato e poi scatta.
Il concetto più importante
Siamo arrivati al nucleo di questo post. Oltre ai tre requisiti sopra esposti, ne esiste uno ancora più importante: bisogna fare fotografie che funzionano.
E le nostre fotografie funzionano se risolvono il problema di un cliente. Mettiamola così: il cliente che acquista una fotografia dalle agenzie microstock ha un problema.
Può essere quello di illustrare un volantino pubblicitario, oppure cerca un’immagine per un libro scolastico, o magari ha bisogno di comunicare velocemente un concetto con un’immagine sul suo sito internet… insomma, ha un problema. Se tu lo risolvi, sei in grado di vendere l’immagine.
Nel microstock, le immagini che vendono di più spesso non sono affatto belle: sono semplici, realizzate tecnicamente bene e illustrano un concetto chiaro. Magari sono anche un po’ banali, proprio quelle immagini che tutti potrebbero fare.
Per questo dobbiamo lasciare ogni legame affettivo con le immagini che proponiamo alle agenzie microstock e non limitarci a inviare immagini che a noi piacciono. L’immagine deve funzionare per chi la compra, non essere bella per noi. Ripeto questo concetto perché penso sia il concetto più importante di tutto questo articolo.
In sintesi: nel microstock vendi se risolvi il problema del cliente
Conclusione
E con questo ci lasciamo, per ora. Spero di averti messo la giusta curiosità sul mondo del microstock ma tutto quello che hai appena letto rischia di rimanere parola su schermo se non ci provi direttamente.
Il mio invito è quello di fare un tentativo per capire se quest’attività ha le caratteristiche giuste per te. Il microstock è una delle rare attività imprenditoriali che richiedono un investimento iniziale prossimo allo zero.
Se vuoi, su www.fotoguadagnare.com puoi trovare molti segreti navigando nel materiale gratuito che troverai a tua disposizione. Puoi migliorare come fotografo, guadagnare un secondo stipendio e fare della tua passione un lavoro part-time.
Perché non provarci?
A presto
Paolo