Vendetta, dolce vendetta - Recensione - Xbox 360

Creato il 05 luglio 2013 da Intrattenimento

Il nostro test del nuovo DLC, Vengeance, per Call of Duty: Black Ops II

Terzo DLC dopo i precedenti Uprising e Revolution, Vengeance non si discosta per nulla dal classico pacchetto solitamente offerto da Treyarch, proponendo quindi quattro mappe standard e una zombi, come al solito il punto più alto dei soliti 1200 Microsoft Points richiesti. Quattro le mappe, quindi: Cove ambientata su di un'isola tropicale, Detour che ci porta a combattere su un ponte mezzo distrutto in una città della Costa Est, Rush, ovvero frenetici scontri a fuoco all'interno di una struttura per il Paintball, e Uplink, la versione 2013 della classica Summit di Black Ops, solo che al posto della neve c'è la giungla inzuppata dalla pioggia battente in Myanmar. E poi c'è l'enorme Buried, una cittadina del West con tanto di miniera infestata dagli zombi.

Al mare e in miniera

Cove, mappa di dimensioni medio piccole, ci porta sulle spiagge di un'isola tropicale, combattendo tra i resti di un aereo, cercando copertura tra le rocce disseminate sulla sabbia, sgusciando nei sentieri tra gli alberi che portano al mare, e più in generale cercando i punti elevati che permettono un buon colpo d'occhio sul campo di gioco, o mettendo in atto gustose imboscate nelle numerose strozzature delle zone interne. Una mappa media, né particolarmente brillante né tediosa, ma senza dubbio ben realizzata e divertente, capace, viste le dimensioni non proprio esagerate, di scatenare partite molto veloci e frenetiche, perfette per far alzare la conta delle kill nei Team Deathmatch, ma nello stesso tempo sembra non soffrire anche nelle partite ad obiettivo. Detour non ci è piaciuta molto. Il ponte semi distrutto offre un layout semplicemente troppo orizzontale alla battaglia. Non manca una sezione "sotterranea", ma l'impressione è che questa mappa non dia la possibilità di cercare strade secondarie, passaggi defilati e via discorrendo, puntando tutto sulla semplice corsa faccia a faccia delle fazioni. Le zone sopraelevate sono merce rara, non manca qualche sporgenza dalla quale provare a fare cecchinaggio, ma di fatto "strategicamente parlando" è la più povera del pacchetto anche se costruita su due livelli. Un peccato vista la sua lunghezza e quella che sulla carta sarebbe potuto essere un livello perfetto e di ampio respiro, in definitiva però è semplicemente lo scenario meno interessante e ispirato del pacchetto. Rush fa parte della categoria di mappe "strane", o meglio peculiari. Questa volta, dopo aver visitato i teatri di posa di Studio, ci troviamo all'interno di una struttura fatta apposta per giocare a Call of Duty nella vita reale, imbracciando fucili ad aria compressa che sparano palline piene di inchiostro al posto di proiettili calibro .5.56. Un'ambientazione che non si limita a farci sparacchiare solo nell'arena propriamente detta, muovendoci di soppiatto tra i gonfiabili sporchi di vernice, ma che ci porta anche ad esplorare le zone attigue, ovvero i negozi e gli uffici, senza dimenticare le zone di passaggio poste in alto, perfette ma non troppo, per avere un punto di vista privilegiato sul campo di battaglia sottostante. Una mappa ben disegnata, intricata, ma piena di defilamenti e zone d'appostamento, perfetta insomma per partite tiratissime come da tradizione. Come scritto in apertura, Uplink ci fa fare un tuffo nel passato aggiornando la vecchia ma apprezzata Summit di Black Ops. Inutile quindi addentrarci in una descrizione visto che chi ha intenzione di comprare questo DLC conosce a menadito la mappa: ci troviamo comunque di fronte ad un mix azzeccato di combattimenti all'aperto e al chiuso, tra laboratori, container, torri e passerelle defilate sul baratro. Inoltre il setting notturno, la giungla e la pioggia scrosciante al posto della neve di fatto rendono piuttosto diversa la mappa, ma ovviamente il giocatore più smaliziato saprà alla perfezione come muoversi. In Buried invece le novità non mancano, anche se non danno un reale valore aggiunto alla nuova ambientazione alla stregua della precedente Alcatraz. La città fantasma non è comunque una mappa da disprezzare, anzi ci mette alla prova in un o spazio piuttosto vario, ampio ma decisamente contorto, dove come in qualsiasi film western possiamo trovare la banca, la prigione, il saloon e ovviamente la miniera, regina della mappa. Inoltre ci regala una nuova arma, la Laser Mark II, ma soprattutto nei momenti più pericolosi ci dà la facoltà di liberare Leroy, un enorme alleato gestito dalla CPU che può aiutarci combattendo zombi o costruendo barricate, basta solo dargli caramelle o whisky. Insomma nulla di nuovo, si era già vista una soluzione simile con Romero in Mob of the Dead, ma è qualcosa che funziona e amplifica le meccaniche di gioco. Comprare o no questo nuovo DLC per Call of Duty: Black Ops II? Le novità sostanziali non sono molte, ci troviamo di fronte alle stesse problematiche del precedente pacchetto, ma rispetto ad Uprising la qualità media è più alta, anche se Detour non fa propriamente gridare al miracolo. Certo, Uplink non è una mappa nuova in tutti sensi (al pari di Studio), ma per nostra fortuna Cove e soprattutto Rush sono davvero ben realizzate e perfette per il gameplay frenetico di Call of Duty.


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