Comprensibile come Quentin Tarantino sia rimasto affascinato da Vendicami, ottimamente diretto da Johnnie To.
Comprensibile perchè questo film mezzo francese potrebbe tranquillamente averlo girato un Tarantino orientale.
Un noir a tinte fosche, molto fosche, ma con sprazzi di ironia nera che rischiano davvero di renderlo un cult per i prossimi anni.
Francis Costello arriva a Macao al capezzale della figlia, la cui famiglia è stata sterminata da tre sicari.
Il suo compito è quello di vendicare la figlia, il genero ed i nipoti.
Il problema è che lui abita in Francia e non conosce nessuno, così gli tocca fidarsi di tre sicari che incontra per caso.
Parte la caccia ai colpevoli, l’eliminazione dei tre e la ricerca successiva del mandante.
Tutto fila secondo un ordine prestabilito e gli spostamenti dalla retta via della trama sono dovuti alla mancanza di memoria del protagonista (dovuta ad un pallottola rimasta nella sua capoccia) che vivacizzano la situazione.
Il risultato finale di Vendicami è un noir potente senza essere eccessivo.
L’inizio però è deludente.
Situazione casalinga ed ingresso dei tre killer che sterminano tutti: troppo facile, troppo scontato e senza soluzioni innovative.
In realtà nelle sequenze convulse degli omicidi il montaggio è ben fatto ed inserisce immagini che acquisiscono senso solo in un momento successivo del film.
Vale a dire quando Francis (un gelido Johnny Hallyday) e i suoi uomini entrano in casa ripercorrendo le orme degli assassini.
Il montaggio alternato presente / flashback è ben fatto e comunque comprensibile.
(Schifosi alquanto nella stessa sequenza gli scarafaggi che riempiono i piatti abbandonati).
Scena cult senza dubbio quella del primo pasto tra Francis ed i ragazzi.
La gara a chi monta più velocemente la pistola e il successivo tiro alla bici rimangono impressi per l’ironia che spezza il clima fin lì teso.
Ed è vera poesia nera la sequenza dello scontro nel bosco quattro contro tre.
Una specie di codice da samurai impedisce l’omicidio a sangue freddo di fronte ai bambini e rimanda il tutto ad un duello notturno davvero notevole.
Nota a margine per il primo omicidio vendicativo che ripropone esattamente le modalità dell’uccisione del genero di Francis.
E chiudo con l’ottimo giochino che To riesce a compiere utilizzando la memoria ballerina di Francis.
Il protagonista dimentica volti e situazioni ed è costantemente costretto a ricorrere ad aiuti esterni e trucchetti vari per sapere cosa sta facendo e chi deve uccidere.
Il merito riguarda non tanto l’idea (già usata innumerevoli volte) quanto il fatto che la situazione si presenti dopo più di un ora di film, dando il via ad una seconda parte che ribalta decisamente toni e ritmi, un secondo film meritevole quanto il primo.
Stempero un po’ gli entusiasmi dicendo che Vendicami non è un capolavoro e non è Tarantino, però è un noir moderno di tutto rispetto con alcune situazioni interessanti e personaggi ottimamente caratterizzati.