Partiamo dal presupposto che la Sicilia spesso fa storia a sé anche per i giochi clientelari oscuri che ogni elezione porta con sé. Che il Pd, dopo il voto regionale, dovrà allearsi con l’ex governatore Raffaele Lombardo, già coinvolto in procedimenti penali. Che nelle liste del Pd e dell’Udc siciliane albergano personaggi ambigui e figuri (qui una lista).
Ecco, premesso tutto questo il segnale che viene dalla Sicilia è che l’alleanza con Vendola al Pd fa più male che bene. Sinistra e Libertà non ha superato il 5%, soglia minima per entrare nel parlamento dell’isola. Il suo capolista, Claudio Fava, e mi dispiace dirlo, si è dimostrato incapace anche di presentarsi alle elezioni a norma di legge. E con l’Udc, con buona pace dei moralisti e dei duri e puri della sinistra, il Pd riesce a vincere persino in Sicilia, lì dove il centrosinistra aveva perso 61-0 nel 2001. Non è un secolo fa e in politica le ferite si rimarginano non così in fretta.
La vittoria di Crocetta è un segnale. Che Vendola non serve.