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Venerdì 13 o 17? I numeri sfortunati nel mondo

Creato il 16 marzo 2015 da Moveup
Numeri sfortunati nel mondo

Dite la verità: se qualcuno vi chiedesse di incontrarvi un venerdì 17, voi che fareste? Accettereste senza riserva? Superstizione o no, questa data è da sempre considerata nefasta. Pare che sin dall’antichità lo stesso numero 17 venisse visto come sfortunato, in quanto evocatore di morte; accostato al venerdì, giorno inadatto per la realizzazione di qualsiasi attività, dava vita alla suddetta data iellata. È curioso scoprire come il 17 sia detestato in Italia, ma ben accetto in altri paesi, così come altrettanto curioso è scoprire che sono svariati i numeri sfortunati nel mondo.

Tocchiamo ferro tra numeri sfortunati e superstizioni
Restando in tema di “sfiga”, nei paesi anglosassoni a portare notoriamente sfortuna è il 13, mentre in alcuni paesi dell’Asia ci si tiene a debita distanza dal numero 4. Perché? Vi basterà sapere che si pronuncia “shi”, proprio come l’ideogramma che descrive la parola “morte”. In Giappone, ad esempio, non esiste neanche il 4° piano, oggi ribattezzato “Terzo Piano B”. Di numeri sfortunati ce ne sono tanti ed è bizzarro notare come essi riescano ad influenzare la vita dell’uomo.

  • 7: se da una parte viene ritenuto un numero fortunato, dall’altra parte del mondo, in Cina per l’esattezza, viene letto come sinonimo di abbandono, rabbia, nonché morte. Vi sono inoltre alcune superstizioni legate al 7: si pensi alla tragedia del volo Malaysia Airlines 17, ovvero di un boing 777, avvenuto il 17 Luglio.
  • 26: è un numero che non gode di grande fama, come si evince dal quotidiano The Times of India (tsunami dell’Oceano Indiano nel 2004, le bombe scoppiate a Guwahati, il terremoto del 26 gennaio 2001 e così via…).
  • 39: in Afghanistan è così disprezzato che i più superstiziosi lo rimuovono dai numeri civici delle loro abitazioni. C’è gente addirittura disposta a pagare mazzette per toglierlo dalla targa del veicolo o dal numero di telefono.
  • 87: trattasi di un numero “pericoloso” in Australia, soprattutto sui campi di cricket.
  • 250: in Cina è considerato un insulto a tutti gli effetti o (anche) qualcosa di scarso valore.
  • 11: in questo caso ci ritroviamo di fronte ad una “credenza” più recente, nata dal memorabile dramma dell’11 settembre 2001 (si pensi il primo aereo dirottato fu il volo American Airlines 11…).

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