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Venerdì 13 - Sean S. Cunningham

Creato il 22 gennaio 2014 da Frank_manila
Venerdì 13 - Sean S. Cunningham
You're doomed! You're all doomed!
E la leggenda ebbe inizio così, un venerdì 13 di inizio estate in un remoto camping nei pressi di un lago. 
venerdì 13 Quel primo capitolo di Venerdì 13, diretto da Sean Cunningham per tirar su qualche soldo dopo film poco lucrativi, è un filmettino horror in realtà senza alcun particolare importante (Jason è presente marginalmente ed è ancora ben lontano dall'icona di oggi). Tanto per essere chiari Venerdì 13 non ha lo stile di Halloween, né la brutalità de L'ultima casa a sinistra, né la perversione di Non aprite quella porta e deve pagare, inoltre, pesanti tributi sia ai film appena citati che a molti altri. In aggiunta è un film forse fin troppo moralista se si tiene in considerazione che 3 omicidi (e sei vittime) arrivano dopo scene di sesso o comunque peccaminose - a mo di "giustizia ben pensante". Insomma, a parte forse gli effetti gore di Savini, quel primo sequel - dal quale poi nasce Jason e quindi il mito - non fu poi così giustificato.
Ma.
Un qualcosa c'è.
Un qualcosa che va al di la dei meriti tecnici.
Un qualcosa di intrigante, che agisce sottopelle, che ti fa pensare.
Un qualcosa che sebbene ti faccia patire (sempre nei limiti di un film horror di oltre 30 anni fa) per le vittime, al tempo stesso ti fa entrare in empatia con l'assassino o, quantomeno, ti fa comprendere il suo agire a prescindere dalla sua psicosi e della sua follia omicida. 
Un serial killer che parte in realtà come vittima, che agisce con lo stesso sentimento che potrebbe muovere chiunque e che diventa particolarità conturbante per lo spettatore.
Poi arriverà Jason...

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