Venerdì 3 dicembre, alle ore 21,00 nella Salone estense della Rocca di Lugo primo appuntamento del mese di dicembre di Caffè Letterario dedicato alla Storia con lo storico Alessandro Luparini che presenterà il libro “La grande guerra nel ravennate”, edito da Longo, volume che raccoglie in forma ampliata gli atti dell’omonimo convegno di studi svoltosi al Teatro Rossini nel novembre del 2008 (nel 90° anniversario della Vittoria).
In un panorama storiografico locale piuttosto avaro di studi sull'argomento, il libro rappresenta una positiva novità che può contribuire a far luce su un periodo tutto sommato poco conosciuto nella storia della provincia, la quale pure, inserita nella vasta zona di guerra istituita dal Governo Salandra, visse molto da vicino, con crescente partecipazione emotiva, l'altalenarsi delle drammatiche vicende belliche (Ravenna stessa, non lontana dalle coste dalmate e croate, fu sottoposta a violenti bombardamenti ad opera degli idrovolanti austriaci, che fecero diverse vittime e arrecarono danni di non poco conto ai suoi monumenti).
Attraverso agili ma ben documentati saggi (preceduti da un'acuta sintesi storiografica del prof. Antonio Gibelli, uno dei massimi esperti della materia), il libro indaga tutti i diversi aspetti, politici, militari e socioculturali, del conflitto nella provincia di Ravenna. Dal contrasto, accesissimo e spesso addirittura sanguinoso, tra fautori e detrattori dell'intervento in seno alla sinistra locale (favorevoli i repubblicani, memori delle loro tradizioni risorgimentali, contrari i socialisti, eccezion fatta per quelli "mussoliniani") alla posizione di alcune figure rappresentative del mondo cattolico (con una toccante pagina inedita dal diario di don Giovanni Minzoni, cappellano al fronte); dal ruolo svolto dalle amministrazioni locali (in particolare dalla "super patriottica" Giunta repubblicana del capoluogo) alle vicissitudini militari della base aeronavale di Porto Corsini (che già nella notte del primo giorno di guerra respinse l'incursione di una squadriglia navale austroungarica comandata da Miklós Horthy, futuro reggente d'Ungheria); dall'energica - e non sempre rispettosa delle regole del diritto - azione svolta dagli organismi della cosiddetta "resistenza interna" dopo la disfatta di Caporetto (nei quali si distinse l'ex garibaldino ed ex sindaco di Ravenna Pio Poletti) alla condotta dei vari comitati femminili impegnati in una capillare opera di mobilitazione civile e di assistenza; dall'epidemia influenzale di "febbre spagnola" in Romagna, che fu tragica eredità di quattro anni di guerra e fece più morti della guerra stessa (con in appendice una rara novella a tema di Marino Moretti); dalle lettere, sgrammaticate e commoventi, dei soldati al fronte, analizzate sia sotto il profilo linguistico che sotto quello sociale e psicologico, per finire al proliferare dei monumenti ai caduti nel dopoguerra, perno di un vero e proprio culto della memoria di cui il fascismo, autoproclamatosi erede delI`Italia di Vittorio Veneto", avrebbe fatto un sapiente uso pubblico. Completa il volume un'attenta ricognizione dei fondi fotografici pubblici e privati concernenti il conflitto presenti in provincia di Ravenna, con la riproduzione di numerosissime e belle fotografie, di ambientazione militare e civile, per lo più del tutto inedite.
In generale, quindi, un libro ricco e coinvolgente, basato su una rigorosa ricerca storica, ma che può essere letto agevolmente anche dai non addetti ai lavori. Per approfondire, da un punto di vista locale ma niente affatto limitato, la storia della Prima guerra mondiale, senza alcun dubbio l'evento cardine del Ventesimo Secolo, senza il quale niente o quasi sarebbe pensabile di ciò che è accaduto in Italia, in Europa e nel mondo intero nel corso del Novecento.
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Venerdì 3 dicembre - "La Grande Guerra nel Ravennate" con Alessandro Luparini
Creato il 29 novembre 2010 da CaffeletterariolugoPotrebbero interessarti anche :