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Venerdi' 30 marzo guardatemi a uno mattina - storie vere

Creato il 27 marzo 2012 da Simonasessa

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Vi aspetto davanti alla tv per raccontare la mia dolorosa storia...

 

Ve la anticipo....

 

IO MALATA DI BULIMIA PER 20 ANNI

 

"Tanti anni fa mi sono ammalata di bulimia. E ne ho sofferto per venti lunghissimi ed inesorabili anni.
All’inizio del mio calvario ero 63-64 chili per 1,70 cm.

A 18 anni ho capito di non essere magra come si aspettava la società in cui vivevo e mi sono messa a dieta. Il giorno che ho preso coscienza di questa triste realtà ho provato un forte shock.
Ero andata a un casting per un programma tv dove mi hanno fatto indossare un vestito stretch. Appena l’ho infilato mi sono sentita molto frustrata. Era troppo stretto e io non pesavo certo 50 chili.
Ricordo gli sguardi di disapprovazione e la vergogna e l’umiliazione provati. Sono stata così male per la vergogna che il giorno dopo mi sono messa a dieta ferrea. Ho cominciato a leggere i giornali di moda e ammiravo le ragazze magre in posa.
Ho provato un senso si dolore così forte perché Dio non mi aveva dato un corpo così affusolato. Decisi che se Dio non me lo aveva dato lo avrei creato io. Da allora è iniziato il mio inferno soprattutto perché ho iniziato diete feroci.
Mangiavo sempre meno e vomitavo alternando a volte in cui mi abbuffavo tanto perché mi sentivo triste e sola e poi regolarmente andavo a vomitare.
Ero arrivata a mangiare 5 yogurt al giorno e vomitarli chiusa nel bagno mentre mia madre urlava perché aveva capito quello che facevo.
Ricordo che nei periodi più acuti della malattia vomitavo anche 5 volte al giorno. Dimagrivo e vomitavo. Sempre di più. Anche l’anima…
Ero arrivata a pesare 55 chili ma mi vedevo ancora grassa. Volevo scendere a 50 chili. Era il mio nuovo obiettivo..
Ormai non mi rendevo più conto. Mi pesavo ogni momento e se ero ingrassata di un grammo diventavo triste e mi sentivo in colpa per aver mangiato.
Ho toccato il fondo con i miei pensieri distruttivi e mi maledicevo di avere una conformazione fisica ed ossea tale da non poter essere filiforme e arrivai a pensare che l'unico modo per vedermi scheletrica era ammalarmi di AIDS. Nella fase finale della malattia, il corpo svuotato, emaciato e malato si sarebvbe dovuto arrendere alle mnie rotondità. Pensai che mi sarei sentita felice, appagata e finalmente magra.
E' orrore ciò che pensavo...Oggi me ne rendo conto e ringrazio Dio che quel pensiero mi ha abbandonato nel corso di questi anni.
Odiavo me stessa, odiavo il mio corpo mentre la mia vita scorreva così senza un filo di felicità.

Negli anni poi alternavo momenti acuti di bulimia e incontrollabili a periodi di tranquillità e disciplina alimentare. In genere quando ero fidanzata le cose andavano meglio. L’amore è sempre statola mia vera medicina ma quando scompariva dalla mia vita eccomi di nuovo ad abbuffarmi di cibo.
Ricordo un episodio inquietante: una sera ero con un’altra amica bulimica. Avevamo gli stessi disturbi alimentari e volevamo condividere quel momento così duro e triste per noi. Mangiammo tante pizze e poi andammo nel bagno a vomitare insieme. Mano nella mano. Piangendo come due bambine infelici.
Quell’atto ha significato molto per noi. Ci legò entrambe.
Gli anni successivi mi hanno portata a vivere ricadute nelle abbuffate e nella normalità. Sempre con il vomito per non ingrassare.
Poi un giorno mi sono stancata di vomitare e ho detto a me stessa che se mangiavoavrei trattenuto il cibo nello stomaco. Meglio qualche chilo in più che danni permanenti allo stomaco e all’esofago.
Così ho continuato fino al giorno che qualcosa è cambiato dentro di me. Il mio corpo si è arrotondato, è tornato a fiorire e ad essere meraviglioso...
Mi sono accorta che con le forme più pronunciate piacevo di più agli uomini e quell’autostima che non avevo mai trovato in me ho cominciato a sentirla crescere.
Mi sono sentita sicura di me. Bella, felice e ho scoperto che avere le curve è stupendo. Ostentarle e mostrarle come le Pin Up poi era meraviglioso. Da quel momento in cui ho avuto la folgorazione e mi sono liberata dell’ossessione della magrezza ho cominciato a studiare e diffondere la filosofia Pin Up in Italia per mostrare a tutte le ragazze NORMALI (quelle taglia 44-46) che devono essere orgogliose di un fisico così florido.
Senza vergogna. Piuttosto a vergognarsi devono essere quelle donne secche sempre a dieta. Tristi e infelici per cercare di assomigliare a persone che non sono.
Ecco perché ora sto rivalutando la donna mediterranea, la femmina, la donna che sa sedurre e conquistare con una fisicità esplosiva.
Donne come Sophia Loren, Marilyn Monroe, Betty Page, Jane Russell, Monica Bellucci che in questi anni sono considerate abbondanti.
Ma sono donne vere. Che molti rimpiangono al giorno d’oggi. Fiere di un corpo che non ammette finzioni o compromessi. E’ così e basta.
Un corpo che ama e sa amare. Che suscita e prova passione.
Un corpo vivo. Pulsante. Felice. Come il mio…"

 


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