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Venerdì del libro (137°): PER UNA CIPOLLA DI TROPEA

Da Marisnew
Cara Lilli,
oggi, per partecipare come mio solito all'iniziativa di HomeMadeMamma, ti voglio parlare di un racconto giallo (scaricabile gratuitamente sul Kindle qui ) letto in una serata, la scorsa settimana: PER UNA CIPOLLA DI TROPEA di Alessandro Defilippi, autore che io non conoscevo.
Ecco, non posso dire che mi sia molto piaciuto, ma neppure che mi sia dispiaciuto. In effetti direi che ho trovato degli aspetti in questo racconto che sono da apprezzare ma anche altri che non lo sono.
Apprezzabile è senz'altro l'ambientazione ben descritta (la Genova del dopoguerra); così come è apprezzabile il tipo di personaggio principale (un colonnello, Enrico Anglesio) che mi ricorda vagamente il commissario Montalbano, forse perchè è un pò fuori dagli schemi classici, o perchè ha un rapporto col proprio subalterno più prossimo (il maresciallo Medardo Vercesi) che mi ha fatto immediatamente pensare a Montalbano e al suo ispettore Fazio, alla loro fiducia reciproca, alla complicità, al loro capirsi al volo; ed è degno di apprezzamento anche lo stile asciutto, senza fronzoli.

Quello che non mi ha convinto, invece, è proprio il nucleo del racconto, ossia l'intreccio giallo che parte abbastanza bene ma poi andando avanti delude. Non mi ha entusiasmato il modo in cui viene sviluppata la storia, perchè perde mordente e si fa un pò noiosa nella seconda metà del racconto.


Almeno questo è l'effetto che ha fatto a me, il che come sai è pur sempre opinabile!
Il richiamo del titolo alla cipolla di Tropea, poi, secondo me già la dice troppo lunga su un elemento fondamentale dell'indagine, trovato sulla scena del delitto. E ciò toglie un'altra porzioncina di suspance.

Comunque, nonostante queste note in parte negative, non disdegnerò di leggere altro di Defilippi se ne avrò modo perchè comunque mi ha incuriosito e vorrei conoscerlo meglio.


Per una cipolla di Tropea

<< "Signor colonnello!" ansimò. La camicia kaki dell'uniforme si tendeva minacciosamente ad ogni respiro. "Vercesi, hai fatto più danni di un'incursione tedesca." "Abbiamo un problema." "Un'ispezione?" "Omicidio, signor colonnello. Hanno trovato una barca in secca a Boccadasse. Il pescatore è morto. Coltello" [...] "E proprio noi dovevano chiamare? Non c'è neanche la polizia?" Vercesi taceva. "Le verdure andranno tutte al diavolo." Anglesio sollevò gli occhi verso il maersciallo. "E la mia cena..." Gli occhi di Vercesi erano contriti. "Bisògna vègh 'mar in buca e spudà duls" borbottò con un largo accento pavese. "Si, certo. Teniamoci pure l'amaro in bocca e sputiamo dolce. Anche tu, con i tuoi proverbi. Monta. Andiamo." >>
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