Calvino, nel 1965, come introduzione ad un'edizione scolastica del suo testo scrive:
Un ragazzo sale su di un albero, si arrampica tra i rami, passa da una pianta all'altra, decide che non scenderà più. L'autore di questo libro non ha fatto che sviluppare questa immagine e portarla alle estreme conseguenze: il protagonista trascorre l'intera vita sugli alberi, una vita tutt'altro che monotona, anzi: piena d'avventure, e tutt'altro che da eremita, però sempre mantenendo tra sé e i sui simili questa minima ma invalicabile distanza.
Cosimo compie una scelta e la mantiene per tutta la vita: "Vivo da molti anni per gli ideali che non saprei come spiegare neppure a me stesso: mais je fais une chose tout à fait bonne: je vis dans les arbres".
Questo testo ha ispirato, negli anni, moltissimi artistii...
"L'amica del barone rampante" di G. Ghelli