di Giovanni Maddamma
Il Libro di Alessandro Logrande
(Ecodifoggia.it) - Foggia: “La nave è lì. Vista da vicino è un cartoccio arrugginito. Lo scafo, le murate, la cabina di comando, sono appesantiti dal tempo e dall’incuria. Hanno cambiato colore. La nave è nei pressi del Forte a Mare, davanti al porticciolo turistico di Brindisi, a poche centinaia di metri di distanza dalle barche dei privati, dai cabinati dei ricchi”. È Il naufragio (Feltrinelli, 2011), la ricostruzione di una delle tragedie più vergognose della storia della Repubblica e dell’intero Mediterraneo, narrata da uno dei migliori giornalisti italiani, Alessandro Leogrande. Venerdì 20 aprile, alle ore 18.30, a chiusura del primo ciclo di appuntamenti della rassegna BookZone di Questioni Meridionali 2012, il giornalista tarantino autore del pluripremiato Uomini e caporali (Mondadori, 2008), presenta la sua ultima inchiesta, alla libreria Ubik di Foggia. All’incontro, organizzato da SpazioBaol.com, libreria Ubik, Comune e FrontieraTV, prendono parte anche il sindaco del capoluogo dauno, Gianni Mongelli e la dirigente del settore cultura dell’Amministrazione comunale, Gloria Fazia. Conversano con l’autore, lo storico e insegnante Salvatore Speranza, e il direttore artistico della libreria di Piazza U. Giordano, Michele Trecca. Previsto un banchetto informativo a cura delle sezioni foggiane di Emergency ed Amnesty International. Il naufragio. Morte nel Mediterraneo (Feltrinelli,2011; collana: Serie bianca; € 15,00; pagine 224). Alle 18.57 del 28 marzo 1997 una piccola motovedetta albanese stracarica di immigrati, la Kater i Rades, viene speronata da una corvetta della Marina militare italiana, la Sibilla. In pochi minuti l’imbarcazione cola a picco nel Canale d’Otranto. È la sera del Venerdì Santo. I superstiti sono solo 34, i morti 57, in gran parte donne e bambini, 24 corpi non verranno mai ritrovati. È uno dei peggiori naufragi avvenuti nel Mediterraneo negli ultimi vent’anni. Ma soprattutto è la più grande tragedia del mare prodotta dalle politiche di respingimento. La guerra civile albanese, che infuria da settimane, spinge migliaia di uomini, donne e bambini a partire verso le coste italiane in cerca della salvezza. La crisi del paese balcanico fa paura. In molti in Italia alimentano il terrore dell’invasione e prospettano la necessità del blocco navale. Così, tre giorni prima del naufragio, il governo italiano vara delle misure di controllo e pattugliamento nelle acque tra i due Stati che prevedono anche il ricorso a procedure di “harassment”, ovvero “azioni Cinematiche di disturbo e di interdizione”. Prima dello scontro, la Sibilla insegue la Kater i Rades per un tempo che agli uomini e alle donne sulla carretta appare incredibilmente lungo. Il processo per accertare le responsabilità dell’accaduto è lunghissimo. Le indagini vengono ostacolate e intralciate, alcune prove scompaiono o non vengono mai recuperate. Alla fine, gli unici responsabili del disastro risultano essere il comandante della Sibilla e l’uomo al timone della Kater. Intanto in Albania, i sopravvissuti e i parenti delle vittime creano un comitato per ottenere giustizia. Alessandro Leogrande ha indagato a lungo sul naufragio del Venerdì Santo: ha incontrato i sopravvissuti e i parenti delle vittime, i militari, gli avvocati, gli attivisti delle associazioni antirazziste e ha girato per le città e i villaggi dell’Albania da cui sono partiti i migranti.
Alessandro Leogrande. Nato a Taranto, giornalista e scrittore. Vicedirettore del mensile Lo straniero, cura una rubrica settimanale sul Corriere del Mezzogiorno, oltre a collaborare con svariate testate, tra le quali si segnala Saturno, inserto de il Fatto Quotidiano. I suoi reportage narrativi raccontano le nuove mafie, i movimenti di protesta, lo sfruttamento dei braccianti stranieri e altre situazioni di disagio sociale e cronaca nera. Tra i suoi lavori, si ricordano Le male vite (L’ancora del Mediterraneo, 2003; Fandango, 2010) e il ben noto Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud (Mondadori, 2008). Questa ultima pubblicazione ha vinto il Premio Bapoli – Libro dell’anno, il Premio della Resistenza Città di Omegna, il Premio Sandro Onofri, il Premio Biblioteche di Roma. Inoltre, ha curato anche le antologie Nel Sud senza bussola (Ancora del Mediterraneo, con Goffredo Fofi) e Ogni maledetta domenica (Minimum Fax, 2010).