L'inverno volge al termine. La primavera è prossima ad arrivare. Il cielo è limpido e di sera, per chi ha la fortuna ancora di guardarlo e di contemplarlo, si possono scorgere corpi celesti che sino a qualche mese fa era impossibile notare ad occhio nudo. Io, che negli ultimi anni mi sono appassionato del fenomeno U.F.O. ed alieni, guardo spesso il cielo dopo il tramonto; lo faccio non solo per cogliere qualche "anomalia" o la presenza di qualche strano oggetto, ma anche e soprattutto per "capire meglio", forse il senso della vita, quale sarà il mio futuro, quello dei miei cari, e dell'intera umanità. In questi ultimi giorni ho notato in cielo due corpi celesti che brillavano più che mai e molto vicini l'un l'altro. Navigando in rete ho trovato le risposte alla mia domanda: "..ma che cosa sono? Perché brillano in maniera così insolita? Sono delle stelle?" Ebbene, non sono stelle. Sono i pianeti Venere (l’astro più luminoso e più ad ovest) e Giove, in una loro insolita congiunzione. La massima vicinanza tra i due pianeti è stata raggiunta il 14 marzo, alle 19,10. La minima distanza, quella del 14 marzo, è stata di tre gradi, cioè circa sei volte il diametro apparente della Luna. Da Martedì i pianeti a poco a poco si allontaneranno, ma rimarranno entro i cinque gradi l'uno dall'altro fino a Sabato, dopo di che la loro prossima riunione celeste nel cielo completamente buio avverrà nel mese di giugno del 2015. Venere appare di gran lunga il più brillante dei due, perché riceve e riflette la luce solare più intensa di quella che raggiunge Giove, il quinto pianeta in termini di distanza dalla nostra stella, oltre l'orbita di Marte. "Sono facili da individuare a cielo sereno", dice Marek Kukula, astronomo pubblico presso il Royal Observatory di Greenwich. "Guardate verso il sole che è appena tramontato e poi guardate in alto. Anche quando il cielo è ancora un profondo crepuscolo blu, vedrete un bianco abbagliante Venere con Giove, appena a sinistra." I pianeti brillano perché la loro copertura nuvolosa è così efficiente nel riflettere la luce del sole. Con un binocolo o un telescopio amatoriale, i telescopi potrebbero intravedere tre o quattro lune in orbita intorno a Giove. L’avvicinamento dei due pianeti è soltanto angolare, un incontro dato esclusivamente dal punto di vista di un osservatore sulla Terra; la distanza fisica tra i due è infatti di oltre 600 milioni di chilometri. Le congiunzioni sono infatti date dalle configurazioni di due o più pianeti che si trovano nella stessa posizione ‘apparente’ ed osservate dalla Terra.
Da molte settimane Venere è ben visibile nel cielo della sera, più in basso rispetto a Giove, in lento avvicinamento al gigante gassoso e a partire dalla notte del 15 la loro posizione si invertirà e la distanza inizierà ad aumentare. In occasione dello spettacolare incontro l’Unione Astrofili Italiani (Uai) invita tutti gli appassionati e gli astrofili a inviare le loro immagini della congiunzione.
Tutti i pianeti del sistema solare orbitano intorno al sole più o meno sullo stesso piano, in modo che appaiano su una linea nel cielo chiamata eclittica. Non si tratta di un segno premonitore volto a farci ricordare che la fatidica data del 21 Dicembre 2012 è alle porte, ma di un naturale fenomeno astronomico che ciclicamente si configura. Al prossimo post!