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Venezia 70: “Istintobrass” di Massimiliano Zanin (Venezia Classici – Documentari)

Creato il 02 settembre 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Venezia 70: “Istintobrass” di Massimiliano Zanin (Venezia Classici – Documentari)

 

Anno: 2013

Nazionalità: Italia

Durata: 105′

Genere: Documentario

Regia: Massimiliano Zanin

 

Nella sezione Venezia Classici – Documentari, Massimiliano Zanin presenta Istintobrass,  documentario elegante e raffinato dedicato ad uno dei protagonisti più discussi del cinema italiano.

Viene ripercorsa la carriera del regista veneto: gli inizi della formazione a Parigi alla Cinémathèque Française a fianco di Roberto Rossellini e Joris Ivens, l’incontro con altri giovani cineasti, (Bresson, Godard, Truffaut) agli albori della Nouvelle Vague, il ritorno in Italia con i primi capolavori come Chi lavora è perduto, L’urlo, Nerosubianco, simboli di un cinema libero e controcorrente.

Il documentario ha il merito di portare alla luce una cinematografia quasi dimenticata intervallando spezzoni di film con i competenti e stimolanti interventi di Marco Müller, Gianni Canova, Marco Giusti.
Una parte importante viene riservata all’analisi di  Salon Kitty e Caligola e agli interventi di Tinto Brass che ci rivela sfiziosi retroscena oltre a dedicare un tributo alla sua musa ispiratrice, la rimpianta” Tinta”.
Ci viene così mostrata l’iconografia del piacere erotico e voyeuristico, nei racconti di Gigi Proietti, del premio Oscar Helen Mirren, dell’attore feticcio Franco Branciaroli, di Serena Grandi, di Franco Nero e del due volte premio Oscar Sir Ken Adam fino ad arrivare alle ultime opere.
I bellissimi fotogrammi di alcune delle pellicole più famose di Brass ci aiutano a notare il suo sguardo bulimico e panottico, risultato dell’uso sapiente degli specchi e della curata messa in scena.

Documentario che rende omaggio ad un autore che ha saputo mostrare il sesso con gioia, liberandolo da antichi Tabù.
Mai profeta in patria, dove non gli è mai stato perdonato il suo mostrare il sublime con un registro basso, popolare, inaccettabile per i ben pensanti.
Lui che contro ogni censura e imposizione è riuscito ad imporre sempre la sua visione estetica, etica e filosofica che vede nelle sue opere emergere l’antica dicotomia che contrappone eros e thanatos.

Vittorio Zenardi


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