Venezia 70: “The Canyons” di Paul Schrader (Fuori Concorso)

Creato il 08 settembre 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Anno: 2013

Durata: 104′

Genere: Thriller/Noir

Nazionalità: USA

Regia: Paul Schrader

Lo scrittore americano Bret Easton Ellis, noto soprattutto per i suoi romanzi American Psycho e Le regole dell’attrazione, da cui sono stati tratti gli omonimi film (rispettivamente usciti nel 2000 e 2002), firma ancora una sceneggiatura al vetriolo, The Canyons, dove i protagonisti, non più yuppie ma attori in carriera, sono disposti a tutto e di più per arrivare (o restare) dove vogliono. Con l’aiuto del regista Paul Schrader, che trasforma lo script in un film asciutto ed ossessivo presentato fuori concorso a Venezia 2013, si compone una storia di torbide passioni e pericolosi giochi di potere.

La bella Tara (una Lindsay Lohan in gran forma), ex attrice squattrinata, vive con il ricchissimo produttore Christian, che ama organizzare e filmare incontri erotici di gruppo ai quali la donna non può sottrarsi, pena il ritorno alla vecchia vita. Christian, che ama avere il controllo sugli altri (ma è costretto dal ricchissimo padre ad andare dallo psichiatra una volta a settimana in cambio dell’accesso al fondo fiduciario) scopre che Tara ha aiutato un suo ex-fidanzato, Ryan (l’attore Nolan Funk), ad avere la parte in un film da lui prodotto e che, nonostante sia ora il ragazzo della sua assistente Gina (Amanda Brooks), Tara lo frequenta ancora di nascosto. Su questo gioco di incontri segreti, minacce, ricatti e sospetti, si scatena la vena noir dello scrittore, che delinea un quadro acido e perfido del sottobosco hollywoodiano nel quale, al di là del divismo di pochi, si cerca di stare a galla con ogni mezzo: prestazioni sessuali di scambio, ipocrisie e voyerismo, bugie e legami di convenienza. La perdita del controllo porterà Christian (impersonato dal pornodivo James Deen) ad estreme conseguenze, rapidamente coperte e messe a tacere dal minaccioso silenzio imperante nelle ville con piscina della New Hollywood.

Pur con qualche difetto di regia, il film ben evidenzia il vuoto sottostante ad un certo ambiente, i cui giovani protagonisti giocano con le vite altrui quasi senza rendersene conto, del tutto organici ad un mondo alla deriva.

Elisabetta Colla


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