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Venezia 71: “99 Homes” di Ramin Bahrani (Concorso)

Creato il 29 agosto 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Anno: 2014

Durata: 112’

Genere: Drammatico

Nazionalità: Usa

Regia: Ramin Bahrani

 

Dennis Nash è un operaio onesto che ogni giorno si spacca la schiena cercando di guadagnare quello che basta per offrire una vita dignitosa al figlio Connor ed alla madre Lynn. Dopo aver saltato alcuni pagamenti, l’agente immobiliare Rick Carver li sfratta obbligandoli a trasferirsi in un motel. Disperato, senza soldi, Dennis stringe un patto con lo stesso Carver, un subdolo manipolatore senza scrupoli, che lo condurrà in un mondo di guadagni facili sulla pelle di cittadini onesti. Starà a Dennis dimostrare di avere la stoffa e soprattutto il sangue freddo per rovinare, giorno dopo giorno, la vita di persone uguali a lui.

In concorso a Venezia, il film di Bahrani rappresenta una nuova declinazione del classico tema “il patto col diavolo”, mai così attuale in tempi di crisi economica e sociale. Di casi come quelli di Dennis Nash l’America della bolla speculativa ne ha visti a migliaia, uomini e donne buttati fuori dalle loro case senza pietà e senza nessun aiuto. Nelle quasi due ore del film si dipana il dramma di un padre che, dopo aver subito l’umiliazione di essere sfrattato dalla propria casa di famiglia insieme alla madre e di fronte allo sguardo del figlio piccolo, cerca in ogni modo di riavere quella casa, prima offrendosi di fare ogni tipo di lavoro, poi, per puro caso, accettando l’offerta dello stesso uomo che li ha rovinati.

99 homes

Il diavolo è sempre lì, pronto a riconoscere la scintilla di chi farebbe qualsiasi cosa per raggiungere il proprio scopo, anche sporcarsi le mani; Carver vede in Dennis le qualità che lui stesso possiede, e lo introduce senza giri di parole in questo mondo dove ogni giorno di staccano assegni da migliaia di dollari, si festeggiano contratti milionari, mentre nell’ombra, non inquadrati, le vittime di questi soprusi piangono senza sosta. Dennis si dimostra abile, conquista la fiducia del suo mentore, ma dentro di lui la vergogna cresce sempre più, fin quasi a soffocarlo, vergogna che lo porta anche a mentire alla sua famiglia, ignara del contratto che lega Dennis al loro carnefice. Quanto può durare la messinscena? Quanto può andare avanti chi interpreta un ruolo che non è il suo? Ogni giorno Dennis soffre per il dolore causato agli altri, ma nello stesso tempo si convince che tutto ciò che sta facendo è un bene per la sua famiglia.

Il regista, partendo dalla premessa che al giorno d’oggi è quasi impossibile vivere la propria vita onestamente, circondati ogni istante da corruzione e malaffare, gira un dramma serrato e compatto, scegliendo un cast che si dimostra all’altezza della situazione. Andrew Garfield, dismessi i panni aderenti di Spiderman cerca una sua strada nel cinema d’autore e interpreta con grinta e serietà Dennis Nash, risultando credibile anche come padre nonostante la giovane età. Michael Shannon è una garanzia, un talento assoluto nel ritrarre questi cattivi d’altri tempi, col suo sguardo tagliente e i modi rudi. Dispiace solo che poco spazio sia concesso ad un’attrice raffinata come Laura Dern, interprete della madre di Dennis.

99 Homes è un buon film, un’opera che partendo da un trampolino prestigioso come quello di Venezia può, grazie anche ad un cast di sicuro richiamo, farsi strada nel circuito mainstream americano e mondiale.

Emiliano Longobardi


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