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Venezia 71: “The Boxtroll” di Anthony Stacchi (Fuori Concorso)

Creato il 02 settembre 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Anno: 2014

Distribuzione: Universal Pictures

Durata: 100′

Genere: Animazione

Nazionalità: USA

Regia: Anthony Stacchi

Data di uscita: 2 Ottobre 2014

Dai creatori di Coraline e Paranorman, un nuovo gioiello cinematografico in stop-motion sbarca al Lido per la gioia di grandi e piccini, The Boxtrolls diretto da Anthony Stacchi.

Prima volta per lo studio di animazione Laika ad un festival che dopo due cartoons candidati all’Oscar, il primo tratto dall’estro creativo di Neil Gaiman (Coraline) e  il secondo da una sceneggiatura originale di Chris Butler, adattano per lo schermo il romanzo di Alan Snow Here be the monsters, realizzando con la tecnica ultra centenaria della stop motion dei divertenti (ma mostruosi) trolls rinchiusi in delle scatole. I boxtrolls sono creature curiose che parlano una lingua aliena e vivono nei sotterranei di una città fatta di formaggio, l’aristocratica Cheesebridge; una notte portano via con loro un bambino e lo crescono come se fosse uno di loro. Gli umani li credono pertanto malvagi e temono che essi possano rubare i loro figli, ma in realtà quello che sembra un rapimento non è che un salvataggio…

Se i primi due lungometraggi firmati Laika apparirono molto più “burtoneggianti”, riportando in vita fantasie gotiche in cui bambini straordinari vengono in contatto con realtà soprannaturali e mondi visionari, The Boxtrolls è un’opera decisamente più comprensibile per i bambini, a metà tra fiaba della buonanotte e action-movie.

The boxtroll

Anche qui, come nei film precedenti, abbiamo una storia che si struttura su due livelli, su due universi paralleli in contrasto tra loro che cercano in qualche modo di armonizzarsi: il mondo “di sopra”, abitato da snob aristocratici, e quello “di sotto”, popolato da mostriciattoli verdi intrappolati in scatole di cartone che si nutrono di insetti, riciclano spazzatura e inventano strani congegni meccanici. Sempre sulla scia dei personaggi di Tim Burton, i Boxtrolls hanno un problema di immagine: pur essendo adorabili vengono demonizzati dagli umani (i veri mostri) come rapitori di bambini. Il grande pregio della Laika, in questo film , è di portare la tecnica della stop-motion a un livello decisamente superiore con un risultato visivo spettacolare: disegni realizzati a mano integrati da un formato grafico in CG e da modellini in stop-motion in cui ogni dettaglio è curato minuziosamente, dai costumi all’espressività dei personaggi; l’effetto della luce e la dinamicità dei movimenti di camera sulla città di Cheesebridge sono soluzioni visive difficilmente auspicabili in un cartoon in stop- motion.  La sola creazione dei Boxtroll, questa sorta di  disgustosi minion sotterranei,  richiede un lavoro lento, basti pensare che un solo animatore realizza in una settimana solo tre secondi di film. Nei titoli di coda appare Travis Knight, il capo dello studio che costruisce ad una velocità accelerata una dei suoi trolls in scatola, con dei commenti fuori campo esilaranti che ironizzano sul mestiere dell’animatore. Un meritatissimo plauso va anche al compositore Dario Marianelli che con le sue musiche ha dato un valore aggiunto all’opera e ai doppiatori dei personaggi animati: Ben Kingsley, Isaac Hempstead Wright, Elle Fanning.

Maria Cristina Locuratolo


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