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- Scritto da Simone Soranna
- Categoria principale: Festival
- Categoria: Mostra di Venezia 2015
- Pubblicato: 09 Settembre 2015
Accolto in maniera decisamente negativa dopo le proiezioni stampa qui a Venezia, A Bigger Splash è un film sicuramente poco riuscito e instabile (soprattutto nella parte finale decisamente da dimenticare) ma che probabilmente non meritava un simile trattamento.
Comportandosi come un burattinaio con le sue marionette, Guadagnino fionda sull’isola di Pantelleria quattro personaggi che poi si diverte a massacrare per circa due ore. Quattro solitudini, quattro disagi e soprattutto quattro individui incapaci di comunicare tra loro (non solo per problemi pratici come l’afonia della rock star interpretata da Tilda Swinton) saranno costretti a interagire gli uni con gli altri.
Nulla di nuovo, è vero, però il regista studia un interessate chiave di lettura legata alla nudità che molto avrà da dire lungo lo scorrere dei minuti. Il film inizia con un corpo nudo intento a prendere il sole estivo a bordo piscina, poi continua in diversi momenti insistendo a più riprese su tale fattore non tanto per mettere in bella mostra i corpi degli attori, quanto per sottolineare il loro disarmo, la loro difesa completamente azzerata nei confronti della realtà vissuta.
Peccato che Guadagnino decida di decorare il tutto con uno stile autoriale e fine a se stesso che dopo poco stufa e rischia la derisione.
Voto: 1,5/4