Il nome di Charlie Kaufman è da sempre legato all'immaginario più folle e sopra le righe che hollywood abbia proposto. Titoli come Essere John Malkovich o Se mi lasci ti cancello sono ormai diventati di culto e l'autore gode di una certa simpatia tra i cinefili di tutto il mondo.
Anomalisa è il suo primo lungometraggio animato (con la tecnica della stop motion) e questo non ha fatto altro che amplificare notevolmente la sua attesa. Il film effettivamente funziona molto bene grazie all'immaginario surreale che l'autore riesce a ricreare e a una scrittura fluida e spontanea che da sempre caratterizza i dialoghi dei personaggi inventati dal regista.
La storia prende le mosse da un soggetto trito e ritrito (due persone si conoscono e si amano in una notte d'albergo dando una scossa notevole alle loro vite) ma l'impostazione adottata è sicuramente stimolante e originale.
Ciò che però non convince sino in fondo è l'autoreferenzialità che Kaufman imprime al suo lavoro cercando costantemente di andare oltre il dovuto e perdendo di vista il messaggio principale dell'opera. Anomalisa rischia dunque di sfilacciarsi notevolmente e di apparire come un mosaico ricco di notevoli e vivaci tasselli ma di cui il disegno d'insieme è dato per smarrito.
Voto: 2,5/4