Presentato fuori concorso per la gioia di tutti i giovani fans presenti al Lido in attesa di poter incontrare il loro beniamino Johnny Depp, sulla carta era un titolo molto atteso anche dalla fetta di pubblico più cinefila e specializzata. Il film infatti venne anticipato da sequenze che lasciavano ben sperare soprattutto in un interessante (e forse ormai inatteso) ritorno di Depp in un ruolo significativo e degno di nota dopo gli innumerevoli strafalcioni cui ormai ci aveva abituati.
La pellicola di Cooper invece non regala molte emozioni né a livello contenutistico nè formale. Il regista si limita a mettere in scena una storia di gangsters ben assodata ma che non presenta molti picchi, lavorando su una regia fondamentalmente piatta e monocorde, priva di grande entusiasmo se non in qualche breve felice intuizione qua e là.
Tuttavia Black Mass non è nemmeno esente da punti di forza. In primis l'interpretazione del suo protagonista, mirata e funzionale alle caratteristiche del personaggio e priva di smorfie o esagerazioni nel quale sarebbe potuta abbondantemente incappare. In secondo luogo a Cooper va dato il merito di essere riuscito a realizzare un prodotto elementare e alla portata di una vasta fascia di pubblico senza scendere a patti con lo spettatore, almeno non in maniera esplicita. Alla fine si ha la sensazione di avere appena assistito a uno spettacolo senza infamia e senza lode, eppure lo stesso script nelle mani sbagliate avrebbe potuto dare luogo a qualcosa di molto peggio.
Probabilmente dunque è giusto guardare il bicchiere mezzo pieno. Ma sempre di mezzo si tratta.
Voto: 2,5/4