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Venezia 72 - Il Leone di Caffè di In Central Perk

Creato il 12 settembre 2015 da In Central Perk @InCentralPerk
E' giunto il momento, dopo 10 lunghissimi e intensissimi giorni a Venezia, bisogno tirare le somme e stilare una personale classifica che porterà a conoscere il Leone di Caffè di questa edizione.
Dopo la vittoria di La Moglie del Poliziotto nell'edizione numero 70, e quella a pari merito diThe Look of Silence e Ritorno a Itaca in quella numero 71, chi la spunterà quest'anno?
C'è da dire che lotta è stata ardua, e il podio si meriterebbe un primo posto ex equo, ma a vincere sono state le ragioni del cuore, come spiegherò. Di certo, il livello dei film in concorso era alto, molto più di quelli fuori concorso, come si richiede alla manifestazione.
Venezia 72 - Il Leone di Caffè di In Central Perk
Ma per le riflessioni del caso ci sarà tempo anche domani, intanto andiamo, partendo dai premi laterali, a fare i conti in tasca a questa esperienza:
Miglior Colonna SonoraL'attesa
menzione speciale  Heart of a Dog e la canzone di Lou Reed finale:

Miglior Sceneggiaturain concorso Anomalisa - fuori concorso Lolo 
Miglior Fotografiain concorsoBeasts of No Nation
menzione speciale per L'attesa
Miglior AttriceValeria Golino - Per Amor Vostro
Miglior AttoreChristopher Plummer - Remember
menzione speciale Eddie Redmayne - The Danish Girl 
Miglior Film - Premio Leone di CaffèBeasts of No Nation
L'attesa
Anomalisa
Venezia 72 - Il Leone di Caffè di In Central Perk
I film sono stati tanti anche quest'anno, quindi è meglio fare un po' di ordine a cominciare con quei film che potete tranquillamente perdervi, e che comunque, con ogni probabilità, non troveranno posto nelle sale nostrane.[Il titolo rimanda alla recensione]
El DesconocidoThriller spagnolo in un solo ambiente: l'auto.Ma non c'è Steven Knight né tantomeno Tom Hardy, quindi i toni più che tesi sono esasperanti.
La Calle De La AmrguraNani wrestler, prostitute alla terza età, omicidi e la bruttura della via dell'amarezza. Non è una commedia nera, purtroppo, ma un dramma pesante e senza speranza.
TharloFilm tibetano. Peccato che non ci mostri le bellezze del Paese ma le sue brutture, dilatando ovviamente i tempi fino a vette soporifere.
Man DownWar Movie in ogni suo cliché. L'unica idea un po' originale, è così prevedibile che perde di efficacia. Shia LaBeouf mi spiace.
The Endless RiverSi parte bene, con l'incontro tra un lui e una lei in una situazione disperata e di lutto.Poi si va on the road e ci si perde, non arrivando a nulla.
Viva la Sposa!Celestini sta meglio in teatro, qui vuole troppo (personaggi, dramma, comicità scadente) e quindi nulla stringe.
AblukaI turchi hanno seri problemi con i cani. E anche nel confezionare film che non siano una mattonata.
Light YearsAnche gli inglesi sbagliano, cercando soluzioni estetiche e contemplative per colmare i grossi buchi di sceneggiatura.
Desde AllàLa Caracas peggiore, in cui si muovono un ragazzo alla ricerca di una figura paterna e un adescatore di ragazzi in conflitto con quella figura paterna.Disagio.
Venezia 72 - Il Leone di Caffè di In Central Perk
Dopo i film da evitare senza ritegno, quelli che sono riusciti a convincere solo in parte, che magari per qualche difetto o per qualche mancanza, non sono riusciti a fare breccia nel mio cuore.Gli si può dare una chance, quindi, ma ricordate che siete stati avvertiti.[Il titolo rimanda alla recensione]
FrancofoniaSokurov è cinema alto per antomasia.Se il cinema alto non è nelle vostre corde e di certo non volete una lezione di storia e dell'arte con tutti i suoi pro e i suoi contro, potete tralasciarlo.
Rabin, the last dayAltro cinema alto, quello di Amos Gitai.153 minuti per raccontare la cronaca di una morte annunciata, anche qui, lezione di storia assicurata.
The Childhood of a LeaderPattinson si vede solo per 15 minuti, state tranquilli.Rubando le parole a Stefano Disegni, la Childhood c'è ed è bella intensa, il Leader purtroppo non lo si vede perchè l'operatore è scivolato su una macchia d'olio continuando a riprendere sotto una musica assordante.
De PalmaSe non si è fan del regista, ci si trova di fronte ad una lunga intervista in cui solo De Palma si racconta. Ottimi gli aneddoti, ma alla lunga ci si stanca di sentirlo parlare.
Taj MahalUn attentato blocca Stacy Martin in un hotel, sola e con il solo cellulare per comunicare con il padre.Troppo giovane per sapere reggere da sola il film, ci si emoziona comunque, peccato per il lunghissimo finale.
Go With MeThriller senza troppo sapore e senza troppo peso dove solo Hopkins sa illuminare la scena.
Per Amor VostroGolino bravissima, storia intensa, peccato per gli inserti artistoidi che appesantiscono il tutto dando un'aurea kitsch degna di Napoli.
Looking for GraceStile indie nella fotografia e nella divisione della storia in vari punti di vista che si concludono in dramma. Che poteva essere evitato.
Sangue del mio SangueDue Bellocchio non sono meglio di uno.E il suo nome non serve a salvare una pellicola che poco si capisce. Buona la prima parte, la seconda pure, insieme risultano troppo.
Black MassJohnny Depp è tornato a recitare, ed è un bene.Peccato che il film sia un gangster movie senza Scorsese, e senza troppa originalità.
A Bigger SplashTutti bravi, tutti belli e se Matthias Shoenaerts vi smuoveva gli ormoni, preparatevi a una vera e propria tempesta.In un racconto molto rock, all'improvviso arriva Guzzanti carabieniere e finisce tutto in barzelletta.
EverestProduzione ammmericana anche se ammericana non è: cliché e retorica a non finire, prevedibile.
Venezia 72 - Il Leone di Caffè di In Central Perk
Messi da parte i nì, è il momento dei veri imperdibili, i titoli da segnare, sperando di vederli presto nelle sale.Dal fondo fino alla cima, questa è anche la mia personale classifica dell'edizione numero 72 del Festival:[Il titolo rimandano alla recensione]
JanisDocumentario classico per una scheggia imprevedibile del rock: la si conosce nel suo intimo, con tutti i suoi tormenti. E si affonda nella sua musica.
El ClanGli anni bui dell'Argentina, in cui i rapimenti erano all'ordine del giorno, raccontati da una famiglia in cui nessuno si salva.
EqualsDrake Doremus approda al sci fi e ci mette tanto cuore.Nonostante una trama che sa di già sentito e già visto.
LoloI tempi della commedia americana, l'umorismo chic francese e di Julie Delpy.Carinissimo.
InterruptionL'ennesima dimostrazione che il cinema greco nella crisi tira fuori gli artigli, che affondano nel mito e nella violenza.
Heart of a DogDiario personale di Laurie Anderson, vedova di Lou Reed, che attraverso la vita e la morte del suo cane, ci avvolge con le sue riflessioni sulla morte e il dolore.
Beixi MoshuoPace fu con il cinema orientale grazie a questo documentario atipico che rispetta i tempi della sua provenienza facendosi però denuncia sulla condizione di lavoro nelle miniere della Mongolia.
MargueriteLa Francia sa far ridere e sa far riflettere.La storia di una cantante lirica stonata che non sa di esserlo e crede nel suo sogno, nonostante tutto e tutti.
SpotlightIl caso dei preti pedofili a Boston sollevato dal Boston Globe raccontato come un'investigazione.Intenso e necessario.
RememberChristopher Plummer immenso, per una storia di redenzione e vendetta nella terza età e che guarda all'Olocausto. Un colpo di scena finale che vale da solo la visione.
11 minutiRaccontati in 81, in un film che è costruito in modo geniale, incastrando 10 vite che solo nel finale si uniscono.Azione e ingegno, con spruzzata di trash.
The Danish GirlIntensissimo, da Oscar soprattutto per le interpretazioni memorabili non solo di Redmayne ma soprattutto della Vikander.
L'HermineI francesi sono dei maestri: anche in un caso di infanticidio riescono a tenere un equilibrio tra il comico e il tragico con una spruzzata di romanticismo.Fabrice Luchini bravissimo!
Beasts of No NationLo stile, personale ed esteticamente alto di Cary Fukunaga si posa sulla questione dei bambini soldato: bandito il buonismo, resta una storia che fa male raccontata con tanta bellezza.Il cuore lo straccia.
L'AttesaL'impronta sorrentiniana si sente tutta, e infatti il film è più estetico che di contenuto, ma l'elaborazione di un lutto, e l'incontro tra due solitudini, è di gran livello.Il cuore lo riempie di bellezza
AnomalisaNo, non è al primo posto solo perchè di Cahrlie Kaufman.Ma questo stop motion per adulti analizza così bene la solitudine che non si resta indifferenti, tra risate amare e sorrisi malinconici.Nel cuore ci entra. E non ci esce più.
Venezia 72 - Il Leone di Caffè di In Central Perk
Ora non resta che aspettare i giudizi di Alfonso Cuaròn e la sua giuria, per poi commentarli assieme.Appuntamento a questa sera!

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