A tre anni di distanza da Superstar, torna al festival di Venezia Xavier Giannoli che questa volta porta sullo schermo la buffa storia di una dama del Novecento con la passione della lirica.
La Marguerite in questione, tanto ricca quanto stonata, non riesce (o non vuole?) ammettere la sua inadeguatezza nel cantare ostacolata ulteriormente da tutti i suoi inservienti che non trovano il coraggio per dirle la verità. Il regista è bravo a dosare i toni ironici, a curare la forma estetica abbastanza bizzarra e ricercata, a indirizzare le interpretazioni notevoli di tutti gli attori e soprattutto a sondare diverse tematiche interessanti e scottanti come il rapporto tra artista e pubblico, il valore della verità, la componente del talento in ognuno di noi.
Per questi motivi la pellicola rimane un tassello gradevole e significativo della rassegna, seppure non si possa fare a meno di notare come una parte centrale un po' troppo prolissa e ripetitiva e un finale del tutto fuori luogo pesino inevitabilmente sulla valutazione finale. Peccato, sarebbe potuto essere davvero un gran film. Così invece rimane una piacevole sorpresa.
Voto: 2,5/4