Accolto con una lunga serie di fischi al termine della proiezione stampa, The Endless River è effettivamente il film meno maturo visto all'interno del concorso di quest'ultima Mostra del cinema di Venezia.
Prendendo il via da un soggetto melodrammatico prevedibile e banale, il regista racconta la storia di una relazione impossibile tra due persone segnate profondamente da un lutto che li accomuna.
Hermanus probabilmente si è accorto della vacuità dello script e prova a stimolare l'attenzione dello spettatore insistendo sul patetismo. Purtroppo è proprio questa la scelta che affonda inevitabilmente il progetto, il quale procede arrancando lungo tutti i suoi minuti con svolte narrative futili e uno stile retorico facilmente rimproverabile.
Nella seconda parte, il film sembra intraprendere un sentiero più misterioso e affascinante proprio perché si distacca parzialmente dall'eccesso barocco di cui sopra, giocando sul dubbio reciproco che si insinua nella coppia protagonista per via di alcuni qui pro quo fatali e destabilizzanti. Peccato che la parentesi felice dell'opera si esaurisca ben presto per concludere il tutto con un finale frettoloso e superficiale.
Voto: 1,5/4