Non capita certo tutti giorni di ritrovarsi in uno splendido palazzo del XV Secolo a sorseggiare un ottimo Bellini (ok, qualche) e parlare con una ragazza dalle idee parecchio chiare, Geraldina, che ha fatto sua un’idea diversa di moda, meno “fashion”.
Ma andiamo con ordine.
Nel centro di Venezia, nel sestiere San Marco, a due passi dalla Fenice, ho preso un calle e mi sono trovata in un cortile intimo affacciato su un piccolo canale in cui il passaggio delle gondole rende tutto così pittoresco e a tratti magico. Camminando per Venezia, è difficile non farsi contagiare dalla voglia di curiosare dentro ad uno dei suoi incredibili palazzi e mi è sembrato un sogno poter, per una volta, sbirciare….
Nel cortile di Palazzo Molin si perde un po’ la cognizione del tempo, si lasciano le calli frequentate dai tanti turisti e ci si ritrova in un posto più intimo, rilassato.
La ruota di mulino è lo stemma all’ingresso appartenente alla nobile famiglia Molin.
La storia del palazzo è davvero singolare, da sede del novantanovesimo doge di Venezia, Francesco Molin, a sede degli uffici della compagnia di spedizioni Adriatica da dove partirono per anni merci e passeggeri verso il Mediterraneo.
Entrato di dovere nella lista della Sovraintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici per la sua facciata e architettura uniche.
Per qualche minuto ho approfittato della calma dell’attracco privato di Palazzo Molin affacciato sul canale di Barcaroli osservando le facce estasiate dei turisti in gondola che si godevano lo spettacolo della sua facciata, un’eccellenza del periodo Gotico Fiorito. Tra Quadrifore, Trifore e piccole sorprendenti decorazioni.
Sono rimasta davvero rapita dalle varie vicissitudini di questo Palazzo e dai suoi illustri visitatori, come il giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart, che vi soggiornò nel 1771 con suo padre Leopold Mozart, deciso a far immergere il figlio nella lingua e cultura di un paese, il nostro, famoso per il suo patrimonio musicale. A quanto pare il celebre compositore ne rimaste entusiasta tanto da prendere ispirazione per il suo Don Giovanni dall’allora proprietario di Palazzo Molin, il conte Francesco Falletti Castelmar di Torino.Sarei stata intere ore ad ascoltare queste storie, aneddoti e segreti del Palazzo.
E ora? Dopo aver visto passare artisti, personaggi famosi e negli ultimi anni persone in attesa di prendere il largo verso il mar Mediterraneo, Pallazzo Molin, di proprietà del fondo Patron Capital, si sta avviando verso un nuovo capitolo della sua storia dopo due anni di restauri che si sono conclusi con la realizzazione di diciotto splendidi appartamenti.
Io, curiosa come sono, non mi sono lasciata sfuggire la possibilità di visitarne alcuni e scattare qualche foto. Inutile dire che sono rimasta stupita e che mi sarei trasferita all’istante! La luce che filtra dalle sue finestre, i soffitti che sembrano sfiorare il cielo e la cura minuziosa per ogni singolo dettaglio curato dall’interior design milanese CULTI. Arrivare a casa via mare, dal Canale di Barcaroli, è una cosa inusuale ma di cui ci si abitua facilmente!
In questa cornice a dir poco unica, si è inserita la presentazione di Geraldina. Marchio nato dall’idea di una giovane designer, Geraldina, con il prezioso aiuto di Alessandra e Michal, donne dallo stile impeccabile e con una grande esperienza nel campo della moda.
Proprio questa è l’idea di Geraldina, quella di creare dei capi classici, camicie, giacche, pantaloni, gonne e qualche accessorio, ciascuno unico perché realizzato in sartorie italiane e rigorosamente a mano. Una collezione dalle linee femminili con un occhio vigile all’armadio maschile.
Il sogno di tutte le donne: aprire l’armadio e avere i capi giusti da poter mixare l’uno con l’altro senza pensare troppo, in ogni occasione!
Anni luce dalla velocità del fashion system, che ci fa perdere la testa per un capo che dopo qualche mese guarderemo con molto sospetto (true story!).
La prima collezione è nata poco più di un anno fa e quando giocando alla giornalista, le ho chiesto da dove è arrivata l’ispirazione mi risponde che non è stato né un viaggio, né qualcosa di particolare ad ispirarla ma semplicemente la voglia di creare un insieme di capi iconici e classici che cambiano vita collezione dopo collezione a seconda del tessuto, del pattern che il cliente sceglie o le viene consigliato. Eh sì, perché l’idea qua è diametralmente opposta a quella del negozio, in cui la disponibilità di taglia e colore è solitamente limitata. Qui tutto è variabile, adattabile, modificabile. A partire dal non luogo a favore di pop-up shops in alcune delle location più esclusive di città come Venezia, Roma, Atene, Firenze, Monaco, Londra, Torino, Istanbul, Milano…
E’ stato un vero piacere poter parlare con Geraldina, una ragazza che a dispetto della sua giovane età ha una visione così speciale e allo stesso tempo inaspettatamente semplice e immediata della moda: creare dei capi che permettano alle donne, ciascuna con la propria età, fisicità e diversità di sentirsi sempre e comunque a proprio agio in ogni situazione! Un progetto che guarda alla sartorialità italiana con uno slancio tradizionalista ma proiettato verso il futuro, con lo scopo di riapprezzare l’arte dell’esclusività del made in Italy.
(Potete trovare tutte le info sul sito di Geraldina!)
Una perfetta serata quasi estiva tra bollicine, abiti, chiacchiere e storia.
Erika