Venezia Updates: l’eredità del colonialismo in architettura. Alla Fondazione Cini ‘Isola di San Giorgio diventa Ilha de São Jorge

Creato il 05 giugno 2014 da Robertavanali @roberta_vanali
L’Isola di San Giorgio chiama l’Africa e l’Africa risponde. Angola, Capoverde, Guinea – Bissau, Mozambico e São Tomé e Príncipe sono le cinque repubbliche africane di lingua portoghese protagoniste di Ilha de São Jorge, progetto firmato Beyond Entropy Africa in occasione della Biennale di Architettura. L’eredità architettonica dell’impero portoghese in questi territori, gli elementi distintivi, la cultura e le tradizioni e soprattutto le connessioni interne che accomunano le ex colonie sono i concetti base della mostra che, attraverso la proiezione di una serie di video, documenta come la modernità sia stata concepita e sviluppata e propone una riflessione nell’ambito dello sviluppo urbanistico e architettonico, laddove si prospettano situazioni particolarmente critiche o irrisolte.

La Sala del Piccolo Teatro della Fondazione Cini ospita i cortometraggi realizzati da Suleimane Biai/Filipa César che immaginano la costruzione di un edificio come esperienza rituale; Filipe Branquinho/Tiago Correia-Paulo/Rui Terneiro interpretano la città di Maputo in maniera surreale; Monica de Miranda racconta la diaspora angolana, Irineu Destourelles riflette sul rapporto tra passato e presente del tessuto urbano di Mindelo, Kiluanji Kia Henda indaga il vuoto lasciato a Luanda dai coloni e Kwame Sousa/René Tavares analizzano i caratteri della comunità autoctona di São Tomé.
Il progetto include la pubblicazione “Ilha de São Jorge”, a cura di Ana Vaz Vaz Milheiro e Stefano Serventi con Paula Nascimento, e prosegue la ricerca di Beyond Entropy – organizzazione no profit ideata da Stefano Rabolli Pansera per la ricerca e la produzione di nuove idee sull’urbanistica e l’architettura in Africa, Europa e Mediterraneo attraverso il concetto di energia che si pone al di là della sostenibilità – iniziata con Beyond Entropy Angola nel 2012 e Luanda, Enciclopedic City nel 2013. Progetto espositivo e pubblicazione sono suddivisi in cinque sezioni: città, edifici, oggetti, paesaggio e visioni e arricchiti dai contributi di architetti, ricercatori e artisti.

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