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Venezia val sempre un giretto

Creato il 12 febbraio 2015 da Viaggimarilore

Sono stata mercoledì a Venezia per motivi di lavoro, e avevo pensato che fosse un’ottima idea andare proprio in occasione del Carnevale: non di Giovedì Grasso, ma comunque nel periodo in cui la città si riempie di gente in maschera che è un piacere ammirare e incantarsi a guardare. Purtroppo, diversamente da quanto mi aspettavo, la città non era così brulicante di maschere. Per dir la verità non c’erano neanche quelle folle di turisti che mi aspetterei in un periodo così clou per Venezia. Risultato: pochi personaggi in maschera, ma possibilità di girellare per le calli senza l’uggia della troppa folla che non scorre.

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La mia meta della giornata era il Museo Archeologico Nazionale di Venezia, sito nel Palazzo delle Procuratie Nuove in piazza San Marco. Pur essendo un museo nazionale, condivide con il Museo Correr, museo civico, l’ingresso e il biglietto. Il risultato è che solo in pochi tra i visitatori del Correr si accorgono di stare visitando anche il Museo Archeologico da un certo punto in avanti. Il museo (che ha un blog sul quale informa delle sue attività, uno tra i pochi musei italiani ad aver scelto lo strumento blog come mezzo di comunicazione col pubblico) tra l’altro ha una storia importante, perché è uno dei primi musei pubblici d’Europa, grazie alla donazione di due collezionisti veneziani, Domenico e Giovanni Grimani, che vollero lasciare in eredità alla città di Venezia la propria collezione di opere d’arte antica, greca e romana. Ciò avvenne già a fine Cinquecento e il Museo ha sede in quest’ala degli edifici di Piazza San Marco da quell’epoca. Una lunga storia da raccontare, e una bella collezione d’arte antica da scoprire.
Dal museo si gode una bella vista su piazza San Marco, che in questi giorni è allestita per il carnevale con un teatrino di legno sul quale si susseguono spettacoli e intrattenimenti.
Visto che in giro si vede poca gente travestita, preferisco andare a pranzare e poi a ritornare verso la stazione passando per zone che mi sono meno familiari, fuori dal solito classico tragitto che passa accanto o attraverso Rialto.

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Per pranzo sono stata alle Zattere, un tratto di passeggiata affacciata sul canale della Giudecca  (da cui, mi dicono, si gode di una vista privilegiata sull’ingresso in Laguna delle navi da crociera…). Dopo il pranzo mi viene consigliato di prendere il “gianduiotto” alla gelateria Da Nico: un bicchiere colmo di panna montata nel quale viene immersa una bella fetta di mattonella al cioccolato e nocciole, il gianduia che dà il nome a questa coppa-bomba. Inutile dire quanto sia godurioso, e in una giornata calda come questa fa proprio bene al cuore!

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Uno squero, rimessa per la costruzione di gondole

Passeggio per le Zattere, che sono poco note ai turisti e quindi più vissute dai veneziani, quindi mi inoltro attraverso calli e sestieri che mi portano a scoprire uno “squero”, la rimessa in legno dove costruiscono le gondole, e poi scorci nuovi e incantevoli. Che poi trovatemi uno scorcio di Venezia che non sia incantevole: un affaccio su un canale, una facciata di un palazzo, un campanile in lontananza, ogni volta che si gira lo sguardo non si può restare insensibili alla bellezza. Perché di bellezza si tratta.

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E allora me ne torno al treno, alla Stazione di Venezia S.Lucia per raggiungere la quale bisogna attraversare un ponte su Canal Grande. E questo sì che è sempre la stessa vista che rivedo tutte le volte, ma non c’è niente da fare, ogni volta mi incanto a contemplare questa visione e torno verso casa con gli occhi pieni di bellezza. Perché di bellezza si tratta.

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