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“Venezia, Venezia! Mi pare che solo ripetendo questa paro...

Creato il 06 aprile 2011 da Walter_fano @walterfano
“Venezia, Venezia! Mi pare che solo ripetendo questa parola io riesca a vedere le sue luci… Sa, ora io non vorrei avere dei quadri di Venezia (al diavolo la dama di Tiziano che si libra in cielo!) bensì i nervosi violini veneziani… e le luci, le luci sull’altra riva, le gondole aperte, aguzze, nere, che di notte t’immagini non nere… L’acqua nera del canale, la camicia bianca del gondoliere, e alla svolta di ignoti ‘canaletti’, in mezzo a questi che non capisci se sono palazzi o covi, le grida gutturali dei barcaioli. Vorrei la Venezia serale, notturna… invisibile, oscura, passata… Cade una lieve pioggia… che bello! Cadi pure! La gente dorme… dormite pure! E tu, mia barca, naviga silenziosamente, piano, e tu, uomo che respiri pesantemente, non chiedere dove portarmi… Tutto mi è indifferente”
(Innokentij F. Annenskij, 1890)

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