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Venezia.69: “Tai Chi O” di Stephen Fung (Fuori Concorso)

Creato il 30 agosto 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Venezia.69: “Tai Chi O” di Stephen Fung (Fuori Concorso)

 

Anno: 2012

Durata: 95′

Genere: Arti marziali

Nazionalità: Cina

Regia: Stephen Fung

Gli appassionati dell’arte marziale e dello scontro Ying versus Yang potranno solo assaggiare le meraviglie dell’eroe sciocco creato da Stephen Fung: più che altro perché Tai Chi o, presentato a Venezia a questa 69° edizione della Mostra del Cinema, è solo la prima parte di una trilogia. Lo conferma il trailer che chiude i titoli di coda, come lo confermano le giornaliste orientali che placcano il pubblico all’uscita della sala, affamate di giudizi.

La storia di Lu Yang è quella di un giovane ragazzo un po’ sfortunato: nato con una piccola deformazione sulla fronte (un corno, che si rivelerà poi essere l’impronta di un talento quasi soprannaturale), viene rifiutato dal padre; la madre nel tentativo di salvarlo, lo affida ad un maestro di arti marziali. Purtroppo questi è un malefico capo di una setta avversa all’impero, e  il talentuoso Lu Yang si trova a combattere per una causa maligna rischiando la sua stessa vita. La sua unica possibilità di salvezza è l’apprendimento delle tecniche di Tai Chi tramandate nel villaggio dei Chien: ma questi sono alquanto gelosi della loro pratica vincente, e il ragazzo dovrà superare diverse prove per conquistarsi la fiducia del villaggio e il pass per le lezioni della nuova disciplina.

Venezia.69: “Tai Chi O” di Stephen Fung (Fuori Concorso)

Fiaba moderna che accompagna la solita portata principale delle arti marziali, che abbiamo ormai gustato in diversi modi, con una selezione di generi e linguaggi che rende la visione veramente piacevole: nessuna pretesa d’autore, ma tra i titoli di animazione, gli effetti visivi di ottima fattura, la colonna sonora metal e i personaggi un po’ macchiettati, Fung riflette su di un momento storico fondamentale per la Cina. Non c’è soltanto, infatti, il viaggio del protagonista un po’ ebete verso l’età adulta; ma anche l’arrivo della ferrovia, i primi rudimenti della polvere da sparo e dei fucili, il valore dei legami con la terra di origine e la sete di potere di chi di questi legami ha perso memoria.

È innegabile che Fung, nel primo episodio, abbia infilato tutto ciò che voleva sperimentare; ma la sua abilità ha fatto sì che tali inserti possano essere percepiti come equilibrati, spensierati e pertanto divertenti. E in aggiunta, lo stuzzicante trailer che chiude il film, che non risparmia alcuna spesa, fa leva sugli stessi meccanismi a cui tante serie americane ci hanno abituato.

A fronte quindi di un’avventura per adolescenti (non troppo giovani, perché di pugni se ne danno), non rimane che segnalare una tecnica digitale raffinata, colori e profondità di campo senza fine, coadiuvate da una post produzione competitiva.

Un film che tecnicamente appassionerà chi da questo genere si lascia catturare. Ma senza troppo impegno.

Rita Andreetti

Venezia.69: “Tai Chi O” di Stephen Fung (Fuori Concorso)
Scritto da il ago 30 2012. Registrato sotto IN SALA, RECENSIONI FILM VISTI AI FESTIVAL. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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