Venezuela: dal carcere Leopoldo López pensa all'organizzazione della lotta non violenta
Da RottasudovestDi sé dice che sta bene, "isolato in un carcere. Sono forte e consapevole di quello che sta succedendo. Da tempo sapevo che sarebbe potuto succedere. Nicolás Maduro mi sta minacciando con il carcere da un anno, stava aspettando la scusa per realizzare il suo desiderio insicuro e autoritario e il 12 febbraio c'è riuscito. Quello che sto vivendo in prigione, non è conseguenza delle manifestazioni del 12 febbraio né della Procura. Ogni giorno è più chiaro che è stato un piano realizzato dal Governo". Così spiega che Juan Montoya, uno dei leaders delle squadre armate chavistas, morto in circostanze non ancora chiarite durante gli incidenti del 12 febbraio, è "stato ucciso dagli stessi collettivi. Abbondano prove, foto, video e testimonianze. Sono innocente e rimarrà chiaro davanti alla storia. Adesso, assumo tutta la mia responsabilità per aver convocato la manifestazione, lo rifarei. La risposta massiccia ratifica che avevamo ragione nel chiamare la gente, affinché si apra un camino per il cambio sociale e politico, che potrà venire dalla mano di milioni di venezuelani in strada, in pace e senza violenza. E come io mi assumo le mie responsabilità e rispondo davanti a una giustizia ingiusta, anche Nicolás Maduro, circondato dai simboli del potere e della debolezza del suo governo, assuma le sue".
López assicura di non essersi pentito di essersi consegnato "volontariamente a uno Stato carnefice, che non solo è diventato mio carceriere, ma è anche carnefice del futuro di tutti i venezuelani". Non teme che le proteste possano terminare, essendo lui in carcere, perché sono "espressione di un popolo guidato da giovani a cui è stato espropriato il futuro e calpestato il presente. Le proteste sono massicce in tutto il Paese, nonostante la violenza e la repressione del Governo, sono continuate e continueranno. Come ho letto in uno striscione del 12 febbraio: "Ci hanno tolto tanto che ci hanno tolto persino la paura"".
Dal carcere il leader politico invita a pensare al futuro delle proteste o, come dice lui, "dare una direzione, che per me, in concreto, significa tre cose. La prima cosa da fare è definire obiettivi a breve termine, che siano raggiungibili. Sono d'accordo con i miei compagni circa l'unità. Di lì, la prima cosa concreta è giustizia per i colpevoli di repressione, morte e carcerazioni. Due, la ricomposizione dei poteri, che si sostituisca chi ha le cariche scadute, che si designino nuovi magistrati e nuovi rettori del CNE. Non è concessione, è giustizia ed è rispettare la Costituzione. Tre, che si faccia giustizia per la truffa da 30 miliardi di dollari rubati da Cadivi e ammessa da tutto il Governo". La strada, aggiunge Lopez, "è il principale scenario della lotta, ma non l'unico. Le aule di scuola, i posti di lavoro, le code per comprare gli alimentarie anche le famiglie devono essere scenari di lotta non violenta. E, infine, bisogna assumere disciplinatamente l'incorporaizone permanente di nuovi settori e movimenti alla lotta non violenta".
Le ultime parole sono per Papa Francesco, a cui López ha inviato una lettera prima di consegnarsi alla Giustizia; la lettera è stata pubblicata sul sito web di López (www.leopoldolopez.com), pubblicizzata da sua moglie Lilian su Twitter e ripresa da buona parte dei media latinoamericani. Per risposta, il Papa, "grazie a Dio, ha già parlato del caso venezuelano e della necessità del riconoscimento reciproco".
Nel carcere, commenta El Nacional, López si vede poco. Giovedì gli è stato permesso di giocare con suo figlio Leopoldo Santiago (che ha anche compiuto i suoi primi passi proprio nel carcere in cui si trova il padre), in un edifizio annesso a quello in cui si trova. Mentre l'aveva sulle spalle e camminava con lui, chi andava a visitare gli altri carcerati, principalmente donne e bambini, si avvicinava per salutarlo".
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Family day kiko arguello femminicidio colpa di donne che non amano marit...
http://www.camminoneocatecumenale.it/new/default.asp?lang=ithttp://issuu.com/chiarelettere/docs/dentro_l_opus_dei_per_sitook__2_/20? Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Cris2011
-
WhatsApp, privacy disastrosa: non c’è sfida con Twitter, Yahoo, Wikipedia e...
Si sa che ormai nel molto dei social, da Twitter a Facebook, passando per WhatsApp, o dei siti web, come Yahoo, Wikipedia o WordPress, la nostra privacy è... Leggere il seguito
Il 23 giugno 2015 da Rodolfo Monacelli
-
Porno Revenge, Google oscura i contenuti di sesso indesiderati
Dopo Twitter, anche Google ha scelto di schierarsi contro la Porno Revenge, ecco cosa accadrà: Avrete sentito parlare in questi giorni di Porno Revenge. No,... Leggere il seguito
Il 23 giugno 2015 da Rodolfo Monacelli
-
Maradona si candida presidente FIFA e denuncia: “Italia ’90 truccata da Grondona”
Diego Armando Maradona si candida alla presidenza FIFA. L’ex Pibe de Oro ha deciso di sostituire il nemico di una vita Joseph Blatter per cercare di portare... Leggere il seguito
Il 23 giugno 2015 da Rodolfo Monacelli
-
ISRAELE : Incendio alla chiesa della moltiplicazione dei pani
Pubblicato il giugno 22, 2015 da: Redazione Ancora un attacco vandalico contro una struttura cristiana in Terra Santa. E questa volta a essere colpita è... Leggere il seguito
Il 22 giugno 2015 da Appuntiitaliani
-
La famiglia è un nostro “made in Italy”. Roma, 20 giugno 2015 – Tutti a Piazza S...
di Eleonora MostiC’era una volta mamma e papà, che si sentivano ritratti nel modello famiglia “mulino bianco” e assicurati da uno Stato che, pur tra una “caduta... Leggere il seguito
Il 21 giugno 2015 da Libera E Forte
CULTURA, SOCIETÀ