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Da qualche giorno il Venezuela viene considerato una “minaccia nazionale” da parte della Casa Bianca. Come molti sanno il Venezuela dispone di immensi giacimenti petroliferi e soprattutto ha il “torto” di ispirarsi al socialismo bolivariano, alla Rivoluzione Cubana e sandinista, un patrimonio ideale e pratico cui si è ispirato direttamente Hugo Chavez, l’autore materiale di quella rivoluzione che lo rese uno dei più acerrimi nemici di Washington, che arrivarono anche a finanziare un vero e proprio golpe contro di lui nel 2001, poi fallito.
Eppure Obama ha seriamente, con un ordine esecutivo, dichiarato il Venezuela una minaccia nazionale, il che secondo molti analisti potrebbe preludere anche a una escalation di tipo militare. Questa eventualità, almeno per il momento, sembra improbabile, mentre pare molto ma molto probabile che la Casa Bianca possa cominciare una destabilizzazione su larga scala del governo di Nicolas Maduro, l’uomo erede di Chavez votato in elezioni democratiche e giudicate regolari da tutti gli osservatori internazionali.
Nicolas Maduro comunque ha voluto rispondere per le rime e ha chiesto ufficialmente a Washington di esibire le prove di questa presunta minaccia e lo ha fatto dichiarandosi persino pronto a viaggiare fino a Washington per perorare la propria causa: “Forse potrei presentarmi a Washington a questo evento, mostrare la mia faccia per il mio Paese e spiegare al governo americano che sta facendo un grave errore” [Fonte: Agi.it].
Ma esiste anche chi, come l’avvocatessa e scrittrice Eva Golinger, teme che gli Usa possano ricorrere a un vero e proprio attacco militare. Interrogata da RT, la Golinger ha spiegato che l’ordine esecutivo approvato da Obama è di solito una norma che “si applica in tempo di guerra in difesa della nazione“. Questo vorrebbe dire sostanzialmente che gli Usa vogliano intraprendere “azioni più consistenti contro il Venezuela“, un modo per autogiustificarsi prima di agire contro Caracas sia economicamente che militarmente. A quanti ritengono improbabile un attacco militare l’avvocatessa ha ricordato le azioni militari degli Usa a Panama e Granada, che a differenza del Venezuela, peraltro, sono prive di risorse energetiche.
Insomma, il Venezuela si trova oggi in una situazione difficilissima sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista strategico, e ora bisognerà vedere se il governo di Maduro riuscirà a superare questo momento di tensione e difficoltà.
Fonte: OltremediaNews
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