22 marzo 2012 Lascia un commento
Uomo tutto d’un pezzo ma non per questo esente da infarto, evento che permette alle sorelle di rilasciare la libido repressa, molto molto repressa, ed iniziare la caccia all’uomo, letteralmente .
Tra le prede o i predatori perche’ la dote delle tre e’ un bel bocconcino, ci finisce Emerenziano Paronzini, burocrate statale che alle porte della mezz’eta’ sente forte il richiamo della stabilita’ economica, emotiva ed esistenziale.
Sposata pero’ una delle sorelle, le altre due non possono certo dirsi esenti d’attenzioni dal buon Emerenziano.
Film che funziona, eccome funziona e come un perfetto meccanismo non c’e’ un ingranaggio piu’ lento degli altri, nell’ottimo Lattuada alla regia certo ma ancor di piu’ il Lattuada sceneggiatore su un racconto del sempre grande Piero Chiara laddove, in uno sforzo congiunto, costruiscono una storia esilarante e velenosissima, commedia all’italiana elevata a grande scrittura.
Tognazzi che in quegli anni stava esprimendo indiscutibilmente il suo meglio, non si smentisce affatto e si cuce addosso l’abito del grottesco ma efficacissimo burocrate arrivista col testosterone agitato.
Nondimeno le tre protagonisti femminili, Francesca Romana Coluzzi, Angela Goodwin e non ultima Milena Vukotic sono perfette, fenomenali in certi momenti e tutt’altro che secondarie alla vicenda e al contributo offerto alla pellicola, che senza la loro interpretazione, non poteva essere la stessa.
Finale da contrappasso dantesco o forse no dal momento in cui, in un modo o nell’altro, ognuno ha ottenuto quanto desiderava dalla vita, per quanto il fato abbia infilato la zampetta maligna.
Spasso e intelligenza, ottima recitazione, l’eros come tema centrale e nessun nudo; piu’ di uno dovrebbe tornare a scuola di cinema e rifarsi l’abbecedario.