Anno domini 2012 anno dei punti nascita.
I punti nascita con meno di 500 parti all’anno verranno chiusi, questo ci diceva Renzo Tondo, salvo fare marcia indietro su nostro suggerimento e senza che nessun politico di destra muovesse un dito, compresi quelli che adesso fanno i furbi dimenticando tutto.
Da un lato fu sicuramente messo in campo per tutelare mamma e bambino, ma dall’altro ha significato che molte partorienti dovettero spostarsi di km per poter partorire. Non è un rischio anche questo per mamma e bambino? A questa domanda nessuno aveva mai pensato, neanche i politici onnipresenti che adesso si strappano le vesti volendo fare le barricate.
Anno domini 2013 anno della Chiappa.
Ecco che all’orizzonte della nostra Regione si affacciò una faccia buffa che corrisponde al nome della Serracchiani ma da sposata fa Chiappa (un nome una garanzia). Ella con sagacia ed ardimento mosse i primi passi con la delicatezza di un elefante in una stanza di cristalli facendo più danno che bene ed ecco che riprese in mano la proposta della chiusura dei punti nascita.
Anno domini 2014, l’anno delle sparate.
Quest’anno fu caratterizzato dalle prese di posizione di certi politicanti che credono che il voto conti più della persona; a loro si devono interviste, vestiti stracciati ospitate in tv locali ed articoli sul giornale solo per dire che adesso si opporranno con tutti i mezzi, ma facendo la figura dell’opportunista; ma dove erano questi “giocherelloni” della politica nostrana quando nel 2012 si decidevano le chiusure dei punti nascita?
Anno domini 2105 l’anno della sconfitta.
Ma ecco che il nuovo anno ci riserva l’ennesima sorpresa, anche gli ospedali hanno subito un grosso ridimensionamento, dove prima potevi curarti adesso ti danno una pacca sulla spalla dicendoti: “nulla di problematico, tenga un’aspirina e vada a casa” salvo poi chiamarti al telefono e dirti che avevano sbagliato, ma ormai era tardi perché il paziente era andato in altro ospedale.
Tutto questo succede perché in nome di una sempre presente riduzione dei costi non corrisponde una seria riduzione degli sprechi.
Il risultato sotto gli occhi di tutti è la costruzione di un percorso che sta distruggendo, anzi ha distrutto non solo i punti nascita, ma tutta la sanità del FVG che, giova ricordarlo, alla nuova maggioranza è stata consegnata con i conti in ordine.
L’equilibrio finanziario nella Sanità nella Regione Friuli Venezia Giulia continua a realizzarsi non attraverso il taglio degli sprechi ma esclusivamente attraverso la sottrazione di servizi essenziali alle popolazioni periferiche.