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Venti poesie d'amore e una canzone disperata - n°V

Creato il 01 settembre 2013 da Lafenice
Perché, nel bel mezzo d'un mattino freddo e piovoso, Neruda pare parlare al cuore...
Perché tu possa ascoltarmi
le mie parole
si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.
Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.
E le vedo, ormai lontane le mie parole.
Più che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.
Così si aggrappano alle pareti umide.
é tua la colpa di questo gioco cruento.
Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto riempi tu, tutto riempi.
Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
e più di te sono abituate alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che voglio dirti
perché tu le ascolti come voglio essere ascoltato.
Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle.
Tempeste di sogni possono ancora abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
Amami compagna, Non mi lasciare. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.
Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
Tutto ti prendi, tutto.
E io le intreccio tutte in una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.

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