Magazine Cultura

Ventisette come gli anni di Jane Austen quando disse no

Creato il 04 febbraio 2012 da Lizzys @lizzysylvia66

Ventisette come gli anni di Jane Austen quando disse no

Olivia Williams (Jane Austen), in Miss Austen Regrets (BBC, 2008)

Credo fermamente nelle coincidenze significative (anche quando il loro significato mi sfugge)...
Ed è di una di queste concidenze sfuggenti ma evidenti che vorrei parlarvi oggi. No, niente di accademico o minimamente sensato. Semplicemente, si tratta di una delle mie ricorrenti elucubrazioni sulla coincidenza che ho notato.
Mi ci ha fatto ripensare la cara amica di blogosfera Silvia di Vorrei essere un personaggio austeniano quando, qualche giorno fa, ha compiuto gli anni (ancora auguri, cara Omonima Janeite!). Giustamente, ha ricordato una curiosa cabala austeniana legata ai suoi 27 anni.
Cercando su internet, tanto per togliermi lo scrupolo, ho scoperto che... non c'è nulla da scoprire, insomma, forse è una coincidenza significativa solo per me. I ventisette anni di età ricorrono spesso nei romanzi di Jane Austen.
Silvia, nel suo post, ha ricordato tutti i casi. Ed io ho ripreso a chiedermi, per l'ennesima volta, per quale ragione Jane si sia trovata così di frequente a stigmatizzare questa età nei suoi romanzi...
Ricapitoliamo.
Due sono le ventisettenni frutto del suo genio letterario.
Una, in Pride and Prejudice, è l'amica del cuore di Lizzie, la granitica Charlotte Lucas che sente di non avere più prospettive ed accetta di sposare un personaggio raccapricciante come Mr Collins.
L'altra è la splendida, indimenticabile protagonista di Persuasion, Anne Elliot, che all'inizio del romanzo è una donna senza speranze ma, alla fine, ritrova l'amore che credeva perduto per sempre e mai dimenticato.
Anche un personaggio minore di Sense and Sensibility, Lady Middleton, è tra i ventisei ed i ventisette anni.
E proprio nel primo romanzo pubblicato, Sense and Sensibility, i ventisette anni sono stigmatizzati da una giovanissima e assolutista Marianne, durante un famoso scambio con Elinor (capitolo 8):
"Una donna di ventisette anni", disse Marianne, dopo una breve pausa, "non può certo sperare di provare o suscitare ancora sentimenti di affetto, e se non si trova bene a casa sua, o ha scarsi mezzi, posso immaginare che si adatti al compito di infermiera, allo scopo di procurarsi l'agiatezza e la sicurezza di una moglie. Se sposasse una donna del genere quindi non ci sarebbe nulla da ridire. Sarebbe un patto di convenienza, e tutti ne sarebbero soddisfatti. Ai miei occhi non sarebbe affatto un matrimonio, ma questo non significa nulla. Io lo considererei solo uno scambio commerciale, dal quale ciascuno cerca di trarre profitto a spese dell'altro."
(trad. G.Ierolli)
Forse mi sbaglio o forse sto per dire una banalità. Ma ho sempre pensato che questo ricorrere dei 27 anni come età cruciale nei romanzi nasca da un evento che ebbe conseguenze molto importanti per la vita di Jane: "The Manydown Story".

Ventisette come gli anni di Jane Austen quando disse no

Manydown - demolita nel 1965, ne resta
questa immagine in una finestra
della Wotton St Lawrence Church
(foto tratta da jausten.it)


Jane sta per compiere ventisette anni quando pronuncia il suo no più drammaticamente famoso. No all'offerta di matrimonio di Harris Bigg-Wither, che tutti all'epoca (ma temo anche oggi...) ritenevano impossibile rifiutare: ricco, ottima posizione sociale, amico di famiglia, due sorelle grandi amiche di Jane, una grandiosa casa di famiglia (Manydown, appunto)...

Ventisette come gli anni di Jane Austen quando disse no

Harris Bigg-Wither
(foto tratta da jausten.it)


In realtà, Jane dice subito sì, quella sera del 2 dicembre del 1802.
Ed al mattino non può fare a meno di scusarsi e dire che si è sbagliata, è stata una decisione avventata, e perciò no, grazie, rifiuta l'offerta accettata poche ore prima, fa i bagagli e lascia Manydown, dove era ospite con Cassandra, e torna a casa.Non è rimasta alcuna testimonianza diretta di questo evento, solo un accenno indiretto da parte di sua nipote Caroline Austen (in proposito, si legga un illuminante articolo su jausten.it).
Ma, in definitiva, non sapremo mai che cosa portò Jane a questa decisione.
Sappiamo benissimo, però, quali conseguenze ebbe...
Alle soglie dei 27 anni, Jane non ha ancora pubblicato nulla.
Da parte, ci sono già  Sense and Sensibility e Pride and Prejudice (seppure nelle loro prime versioni).
Sta lavorando alla revisione di Susan, il futuro Northanger Abbey, i cui diritti vengono acquistati la primavera seguente dall'editore Benjamin Crosby che, però, non lo pubblicherà mai.
L'eclissi creativa è già iniziata e sarà alimentata da eventi determinanti, come la morte del padre nel 1805 e l'inizio di una vita da zitella squattrinata e senza fissa dimora, ospite in casa dei fratelli, più ricchi e sposati di lei.
Non è un caso che a questo periodo difficilissimo appartenga l'incompiuto The Watsons, che Jane sembra rigirarsi tra le mani (forse fin dal 1804) senza venirne a capo.

Ventisette come gli anni di Jane Austen quando disse no

Olivia Williams (Jane Austen) in Miss Austen Regrets


Sappiamo che non demorde anche se dovrà aspettare il 1809 per uscire dal buio, per trovare l'agognata stabilità a Chawton e tornare a sentire la magia fluire libera dalla penna.
...Ve lo siete mai chiesto? Sì, immagino di sì, innumerevoli volte...
Che cosa ne sarebbe stato del suo talento, se non avesse coraggiosamente ritrattato il suo sì? Oggi, potremmo godere dei capolavori che ci ha regalato?
Ragionevolmente, si dovrebbe rispondere: non potremo mai saperlo.
Ma la condizione femminile era (è?...) tale da farmi rispondere: no.

Ventisette come gli anni di Jane Austen quando disse no

Chawton Cottage (da jausten.it)


Mi piace pensare che negli anni di Chawton, quando riprende a revisionare alacremente i suoi primi due romanzi preparandoli per la pubblicazione, e poi comincia a comporre i seguenti, Jane scelga di lasciare traccia di quell'evento che segnò i suoi 27 anni, come uno spartiacque, forse proprio come emblema della condizione femminile e quindi monito per le eventuali future lettrici.
Ventisette come gli anni di Jane Austen quando disse no
Non si può avere tutto dalla vita: una donna di indole indipendente come Jane, dopo quel 2 dicembre 1802 marciò lentamente ma inesorabilmente (di certo, inconsapevolmente) verso l'immortalità, ed il prezzo da pagare alla società in cui viveva fu proprio rinunciare ad una vita convenzionale e non conoscere la vita coniugale, calandosi nel ruolo della zia zitella.
Non è un caso che nei suoi libri l'azione narrativa si fermi proprio nel momento del sì e il dopo sia affidato ad un breve epilogo, per quanto ricchissimo di promesse.
...Come la vita di Zia Jane intorno a quei fatidici ventisette anni, finita e cominciata con un no sovversivo...

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :