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Vento di burrasca.

Creato il 16 aprile 2012 da Enricobo2
Quando spira il vento di burrasca, non si salva nessuno. La mano vindice della punizione divina si abbatte su Gomorra e spazza via tutto, buoni e cattivi, o meglio siccome non c'è nessuno davvero buono, nel fuoco purificatore vengono bruciati tutti anche quelli che erano quasi buoni, i buonini, i né buoni né cattivi, via tutto assieme ai furbetti, ai furbastri, alle merdacce, i ladri, i grassatori, i cani e i maiali. E' sempre stato così e per la verità può anche considerarsi giusto, anche se subito si levano le mani di quelli che bisogna distinguere, eh no, non siamo mica tutti uguali, io non rubavo, io invece non rubavo tanto, io non stavo attento, io dormivo e io ho subito provveduto appena l'ho letto sul giornale che mi stavano facendo la casa a mia insaputa. Quando la gente non ne può più la voglia di fare piazza pulita diventa prevalente, se poi gli oggetti del malumore evitano con ogni artifizio di tagliarsi da soli la gamba in cancrena, nascondendosi dietro ancora peggiori falsi cambiamenti, sillogismi capziosi, rifiuto di mollare comunque, convinti che in ogni caso, procrastinando si riuscirà a non cambiare niente, i falegnami, prima o poi, cominceranno a piallare le assi per innalzare le ghigliottine in ogni piazza.  Movimenti furbacchioni cercano di intercettare questo malcontento con astuzia antica. Tutto déjà vu, tutto consueto, la storia si ripete. Tanti anni fa, la maggior parte dei miei lettori non era ancora nata e già erano usciti manifesti elettorali col simbolo della scopa e prima ancora per un breve attimo campeggiò il manifesto dell'Uomo Qualunque che oggi è rimasto solo a definire in negativo un atteggiamento di pensiero. 
Tuttavia se ripercorriamo la storia lontana e vicina, da Silla a Berlusconi, dobbiamo constatare che dopo ogni momento in cui il potere è via via scivolato verso il peggio delle sue manifestazioni è arrivato uno strappo deciso, dopo il quale si è caduti in un orrore ancora peggiore, da cui uscire è stato lungo e doloroso per la gente. Tutto questo dura generalmente una ventina d'anni, qualche volta purtroppo anche di più, poi lentamente si ricomincia a costruire. I dati di oggi danno la fiducia nei partiti al 2%, più o meno come accadeva nel '92. Ci sono forti probabilità che anche questa volta ci sarà un bel repulisti, anche se chi sta seduto sulle poltrone rosse vuole rimanervi abbarbicato più delle cozze pelose, ma attenzione che il vuoto politico viene immediatamente colmato da qualcun altro che di solito si è sempre mostrato assai peggiore dei precedenti e assolutamente devastante per coloro che volevano la pulizia. E' successo venti anni fa, come sempre prima e potrebbe ricapitare oggi nel cuore di una crisi economica che potrebbe essere controllata solo da una solida e granitica unità di intenti. Tutti a gridare e a lamentarsi, da una parte i vessati, orripilati e piagnoni perché viene loro rasato una fettina del lardo accumulato, dall'altra parte i responsabili del disastro timorosi non già di vedersene imputata la colpa, giacché se ne fregano, ma del fatto che venga scalfita in qualche modo la loro possibilità di accedere ad una greppia sempre piena anche nei momenti difficili. Cari miei, prepariamoci, mala tempora currunt.
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