Eccoci arrivati all'angolo della politica, visto che le elezioni sono
vicine e tutti mi tartassano con la loro propaganda massacrandomi la
cassetta delle lettere, i tergicristalli della macchina, e soprattutto inquinano
ogni social network che frequento. Tocca a me quindi. Dopo il forfait
delle ultime elezioni mi son quasi deciso ad andare a votare. Tanto alla
fine qualcuno ci mettono lo stesso, e la mia protesta vale poco. Specie
se fatta da solo o con pochi altri. Il mio voto vale (purtroppo) quanto quello
dell'ignorante, del mafioso, del corrotto e del tifoso. Già perché
adesso la politica è divenuta una questione di tifo. Dal canto mio ho
preferenze di destra, e non è un segreto, però ho già dato voti di
protesta all'IDV la penultima volta in senato ed alle comunali son
dovuto stare con i rossi di città più di una volta. Poi mi sono spazientito, ma
il non voto non può essere una soluzione definitiva. Questa volta vado e segno il Movimento Cinque Stelle. Non Grillo, non Casaleggio, ma il
Movimento. Eppure lo faccio con un po' di nodo alla gola (inteso proprio
come cappio) perché mi tocca stare con quello che forse è il meno
peggio.
Cosa non mi piace del M5S?
- Nonostante in molti fingano che non sia così, l'ombra e la parola di
Grillo, in veste di duce e santo portatore di Verità, sono onnipresenti
all'interno del Non_Partito. Ancora non sono riusciti a scrollarsi di
dosso i diktat del comico che fino ad alcuni anni fa spaccava i computer
ed idolatrava l'imprenditorialità che scende in campo (leggasi Berlusca). La figura dell'urlatore da palco è ancora troppo pesante a mio avviso. Non sempre la colpa è dei male informati, se i male informati esistono.
- Ancora non hanno annunciato una squadra di Governo, nel fortunato (ma
non impossibile) caso vincessero le elezioni. Ok, cambia poco, ma almeno
sapere chi è il leader o il futuro Premier o il volto su cui punta il
movimento non sarebbe male. Se si è contro il Porcellum che si mostrino
in maniera totalmente cristallina prima che i giochi inizino.
- Tantissimi bei NO, tantissimi problemi tirati fuori (ma c'era davvero
bisogno che qualcuno li urlasse?), tantissimi cambiamenti, ma mai un
"come" ben strutturato.
- Il continuo fuggire ad un confronto mediatico (televisivo e non) è a
mio avviso mancanza di responsabilità e di rispetto nei confronti delle
persone. Si parla di essere più vicini alla gente, ma non bastano le
piazze o i teatri.
- Dove erano tutti gli attuali tifosi e perbenisti esaltatori di Grillo
fino a ieri? Non hanno mai votato nessun altro? Di botto migliaia di
persone si son ritrovate illibate e candide e pronte a sbraitare contro i
soprusi della politica? Non hanno anche loro (così come me) contribuito a creare la situazione (drastica, ma non da Grecia) in cui siamo?
Perché lo voto?
- Le facce nuove in politica le inventò Berlusconi nel 1994, ma loro ci
hanno aggiunto vari paletti come il non essere iscritti ad altri partiti
politici o quello della fedina penale (anche se qui dovrebbero essere
meno intransigenti: secondo le loro regole Mandela non avrebbe mai potuto
presentarsi... e chi viene condannato per un reato di opinione è fuori
gioco). Ad ogni modo un cambiamento ci vuole, sebbene non è detto che
porti un miglioramento. Almeno a rubare non sono sempre i soliti
- Più persone riescono a mettere dentro a Parlamento o Senato e più
volti nuovi e puliti (sulla carta) ci sono. Che siano capaci o no, non
possiamo dirlo fino a che non ci provano. Poi vedremo.
- Più persone riescono a mettere dentro a Parlamento o Senato e meno ci riescono gli altri.
- Il programma non mi piace tutto, è per la maggior parte demagogico, ma è impossibile non condividerne determinati punti salienti. Che non tutto sia fattibile siamo d'accordo, ma anche èuntare su piccole cose andrebbe bene. E ad ogni modo non è opera di fantascienza o una sonda anale. E' stato creato nel corso di mesi, attraverso discussioni e non proposto per un mero fine propagandistico come gli altri prima delle elezioni.
- Tutti gli altri, che sono veramente sempre i soliti, hanno già avuto
le loro possibilità, senza riuscirci. Andrà peggio? Avremo una dittatura
comica? Stagneremo nell'impossibilità di andare avanti? Non importa,
proviamo a vedere se qualcosa può cambiare. In peggio non penso proprio, in meglio ci spero.
E tirando le somme quindi viene fuori un quadro che mi vede fortemente
indeciso, con la bilancia che non pende in modo totalmente favorevole o
completamente a sfavore. Non si tratta solo di farlo giusto per provare,
di lavarmene le mani sperando che succeda qualcosa di buono e di
giustificare un possibile fallimento. E' al momento la scelta che più mi
fa stare tranquillo, che più mi ritrova a condividere alcune scelte e soprattutto mi dà una parvenza (forse solo
illusoria) di partecipazione civile e democratica. Spero davvero di
potermi sbagliare sui primi punti che mi fanno titubare, ma non vedo
alternative e voglio partecipare al voto.