Articolo, sost. m.
Questa è una di quelle parole che impegna molto noi lessicografi – anche quelli da strapazzo come me – perché ha molti significati. Come gran parte delle parole italiane, anche questa deriva dal latino e precisamente da articŭlus, che è a sua volta diminutivo di artus: in sostanza il significato etimologico di questa parola è “piccolo arto”, “piccolo membro”. E vedrete che anche questa definizione ci servirà.
C’è prima di tutto il significato grammaticale: l’articolo è la parte variabile del discorso che si premette al sostantivo – o a parti del discorso sostantivate – precisando se si tratta di un essere od oggetto individuato (e quindi si chiama articolo determinativo) o di un essere o oggetto non individuato (e in questo caso si chiama articolo indeterminativo).
Poi c’è il significato giornalistico: come tutti sapete c’è l’articolo di un giornale, di una rivista, di un blog. Gli amici Antonella e Filippo – i “direttorissimi” di Laboratorio politica Bologna, ossia coloro che mi obbligano a questo sforzo quasi quotidiano di Verba volant – per vivere scrivono articoli. Ed è una vita grama. Per estensione si possono chiamare così anche le singole voci – o lemmi – di un’opera enciclopedica o di un dizionario. Insomma, a suo modo, anche quello che state leggendo è un articolo. (Ma siccome qui nessuno guadagna un euro, non siamo testata giornalistica registrata, non prendiamo contributi pubblici, non è un articolo ma un post, signor Magistrato del lavoro, Ndr A.C.)
Poi c’è un significato commerciale: articolo è sinonimo di mercanzia. Questa è una parola spesso usata dai televenditori, dagli imbonitori da fiera; avrete certamente sentito anche voi queste espressioni, dette solitamente con fare ammiccante: Signora, interessa l’articolo? oppure E’ un articolo eccezionale o ancora Affrettatevi, sono gli ultimi articoli.
A proposito di imbonitori da fiera – e anche di “piccoli membri”, vedete come l’etimologia torna sempre – chissà perché mi è venuto in mente il già sindaco di Firenze, quel tale Matteo Renzi che, a furor di popolo, è diventato da pochi giorni il segretario di un sedicente partito di centrosinistra. Il Renzi – non è un errore: quando il cognome è solo, l’articolo lo può precedere nel linguaggio burocratico e per citare personaggi recenti o di media notorietà, come nel nostro caso – il Renzi dicevo è un abile bottegaio, ha affinato la sua arte nel mercato di san Lorenzo, accanto a quelli che vendono le Torri di Pisa che diventano celesti o rosa, a seconda della pressione atmosferica. Poi la parlata fiorentina è simpatica, dà fiducia.
Matteo Renzi presenta la sua mercanzia
E infatti il nostro, appena diventato segretario – insomma quando ha ampliato la bottega – ha subito messo in vendita un articolo. Questo articolo è da un po’ di tempo che l’ha in magazzino: Matteo avrebbe già voluto liberarsene, ma finora gli è sempre rimasto sul groppone, invenduto. Ora potrebbe farcela, anche perché – il Renzi conosce tutte le astuzie del commercio – ha assunto alcune commesse giovani e carine. Fate un salto in un centro commerciale: avete mai visto dietro il banco di uno dei negozi più glamour la Fornero? Naturalmente no. E il Renzi l’ha capito.
Infatti oggi abbiamo saputo che ha messo in vendita l’articolo 18. E così arriviamo a un altro significato della nostra parola, quello legale. L’articolo è una delle suddivisioni - la più piccola tra quelle numerate nel testo, secondo l’uso italiano – in cui è distinta una legge. L’art. 18 è una cosa piccola, che non serve più – egli dice – anche se non c’è cosa vuoi che succeda, spiega il Renzi, mentre si pulisce le mani sulla parannanza.
Il sospetto che sia una fregatura a noi è venuto, anche perché abbiamo visto l’entusiasmo della Confindustria, della banche, di quelli della trojka, alla proposta di Renzi e di questi non ci fidiamo. E poi, tra i più fidati consiglieri del già sindaco, ci sono quelli che dell’abolizione dell’articolo 18 hanno fatto un articolo di fede. E anche questi non ci stanno simpatici. Se proprio non serve a nulla perché vi affannate a toglierlo? E proprio adesso in articulo mortis?