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Verde-Bianco-Rosso

Creato il 05 agosto 2011 da Howtobegreen

Verde-Bianco-Rosso

Verde – Bianco – Rosso
Dagli ultimi giorni di Luglio, è il nostro turno di reggere alla bufera.
E de "l’eppur si muove", ancora non vi è traccia.
Sarà così finchè non riusciremo a concentrarci su poche, semplici, chiare quindi condivisibili priorità.
E’ questa la maturità richiesta per realizzare la democrazia migliore.
Non certo l’individualismo e la cura del proprio interesse e della propria ignoranza indipendenti dal rispetto e dal bene dell’altro che lo meriti parimenti.
In maggioranza invece, è quest’ultimo comportamento a farla da padrone, e questa violenta situazione è dunque quella che democraticamente meritiamo.
Il voto però è di ciascuno di noi, la morale è nostra; dovremmo e potremmo quindi guadagnarcelo il futuro migliore.
Chi opera nell’informazione, chi nella giustizia, il proprietario ed il manager come lo studente, si ascolti; ognuno di noi rinunci da domani alla sua grande o piccola convenienza di dire e fare ciò che sa di falso o che non conosce a fondo, studiando e chiedendo l’eventuale aiuto necessario per comprendere.
Più che discutere sugli errori, su chi sia meglio e chi peggio, più che disperdersi dividendosi per le mille apparenze, cerchiamo di condividere pochi passi concreti da farsi in successione per avanzare nella direzione del miglioramento.
Potremmo esaminare i seguenti punti.
1. Portiamo i circa 1000 professionisti della politica a 200. Quelli che contano sono circa 100 quindi questo è senz’altro fattibile avendo cura di proporre il taglio del complemento a 1 del 10% poichè per il, "mal comune mezzo gaudio", ciò risulterebbe accettato anche psicologicamente sia da chi resta che da chi va.
2. L’elezione a termine non è novità però si potrebbe limitarla a tre anni introducendo il non rinnovabile per più di tre volte. Peraltro, andrebbe bene anche così com’è per cinque anni, perchè il cambiamento determinante è che sia comunque introdotto un meccanismo idoneo a garantire il corretto svolgimento da parte del delegato dell’oggetto della delega. Cioè, un controllo di congruità dell’impegno programmatico sottoscritto in fase elettiva, così come avviene per i budget delle aziende anche di piccole dimensioni. Se alla verifica - diciamo semestrale - gli elettori ritenessero ingiustificabili le inadempienze ed i comportamenti del loro rappresentante, ne risulterebbe il diritto di licenziarlo così com’è o logica vorrebbe, per chiunque assuma un incarico e non lo svolga con perizia.
3. Tutti i cittadini, secondo capacità, dovrebbero personalmente interessarsi per proporre gli auspicati obbiettivi, così che possano essere presi in carico, riassunti nel programma di chi si candida per gestire il bene comune.
Come si vede sono molto strette le analogie con il lavoro personale e con la gestione di più di questi che configura l’attività d’impresa.
Quanti di noi vivono il dramma di essere rimasti senza lavoro in questi anni, di non riuscire a riaverlo o per il non averlo mai avuto.
Tanti sono a casa, perchè anche così le aziende si ristrutturano.
Riducendo i costi ed aumentando l’efficienza si predispongono al meglio per affrontare i mercati, per poter sopravvivere, prosperare.
Può non rispettare i dogmi della corretta gestione aziendale la macchina statale che è struttura complessa rappresentante la più grande impresa italiana?
Non dovrebbe, ma lo fa da tempo e così può, perchè la sua risorsa umana ha progressivamente perso la coscienza, è divenuta autoreferenziale, cioè si ordina e si fa da sè e per sè.
Basta pensare a quel che il popolo sovrano che sovrano non è, ha stabilito con alcuni referendum e giace tutt’ora disatteso, svilito ed annullato per altre vie ed artifici vietati per legge ma consentiti a chi legge fa, detta o gestisce.
Se solo il primo dei precedenti punti fosse stato realizzato o anche solo deciso, la speculazione si sarebbe già allontanata di corsa dall’Italia, pagando il pedaggio.
Buona serata
Sergio Capraro

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