L'ultimo villaggio tailandese che ci ospita e' Chang Kong, il Mekong lo accarezza, e dopo una copiosa cena di fronte a questo scenario di acqua e montagne, felici e tranquilli ci ritiriamo nella nostra camera. Il mio bello sviene dal sonno ai 5 minuti, io leggo serena fino a che alle 11 pm il bar vicino l'hostal si anima. Questo villaggio che fino a poche ore prima sembrava abitato da 5 persone, esplode in un'orgia di musica: il karaoke! Cercavo conforto nelle parole di Alexander Dumas, ma il volume era troppo alto, i cantanti che interpretavano le varie canzoni erano sempre peggio visto che il tempo passava e suppongo anche i drink in maniera direttamente proporzionale, cercavo anche di capire quando finiva una canzone e cominciava un'altra, per assaporare un'oasi di qualche secondo di silenzio, ma niente, sembrava una eterna e lunghissima canzonaccia tai, strillata, consumata, graffiata e assolutamente ubriaca. Juan continuava beato a dormire. Cerco il sonno disperatamente sotto le mie palpebre, ma dovro' aspettare che il bar chiuda.
Un respiro profondo e finalmente a Laos, entrando per il Mekong. Due giorni in uno slow boat, veramente "slow", ma che offre uno speccatocolo incredibile, ed e' divertente per conoscere gente.
Laos e' bellissimo, povero e dignitoso, ricco di cascate, fiumi e laghi, la maggior parte delle sue strade non sono asfaltate e viaggiare per il paese risulta abbastanza pericoloso visto che i bus sono vecchi come Matusalemme e i conduttori matti da legare. Durante uno dei tanti e scomodi viaggi in bus, seduta nei primi sedili, rimasi senza fiato guardando una manovra azzardatissima dell'autosta, incredula cercai con gli occhi un appoggio o una conferma a quello che stavo vivendo, e lo trovo in un ragazzo tedesco seduto al di la' del corridoio, anche lui basito testimone di quello che stava accadendo, con gli occhi sgranati mi guarda incredulo e mi dice: "meglio continuare a leggere..".
In ogni modo Laos e' fino ad ora il paese che mi e' piaciuto di piu'. Due villaggi mi sono rimasti particolarmente nel cuore: Vang Vieng e Tat Lo.
Vang Vieng e' un dipinto. Dolci montagne che si specchiano nel fiume, ovviamente cascate e caverne, e' costruito per gli occidentali, ed anche se turistico, mi ha incantato. Tutti i ristorantini non hanno tavoli con sedie, ma comodi sofa', si vive rilassati, si mangia sdraiati, si va tutto il giorno al fiume, si nuota e si fa tubing.
Cos'e' il tubing? Un negozio affitta le camere d'aria dei camion (tube), ti fanno lasciare tutte le tue cose presso di loro, e in costume ti mettono su un tuk tuk che ti porta a 5 km dal centro del villaggio. Li' ti tiri in acqua e trasportato dalla corrente si ritorna verso il centro. Durante la discesa a valle, dai bar che bordano la riva del fiume, giovani autoctoni tirano una corda con una bottiglia di plastica attaccata all'estremita' e una volta afferrata ti trascinano verso il bar stesso, dove musica, drink, scivoli d'acqua, trampoline ect ti aspettano. Si beve, si balla, ci si tuffa dal trapolino, si chiacchiera, e poi chi vuole riprende il proprio tube, e si ributta in acqua, fino al prossimo bar. Noi siamo partiti in 8 e siamo riusciti a non perderci fino alla fine, ma e' stato difficile visto il delirio collettivo. E' divertentissimo e almeno una volta nella vita va fatto, anche se potrebbe sembrare un po' pericoloso visto che i nordici si ammazzano di alcohool e non c'e' nessun controllo o nessuna sicurezza, quindi se stavi affogando e i tuoi amici ubriachi non se ne accorgono, muori. Dicono che uno ogni anno muore facendo tubing.. per me sono anche pochi visto come si riducono!
L'altro villaggio e' Tat Lo. Tat Lo e' piccolo povero polveroso perso nel niente. Anche qui gran cascate e piscine naturali color verde menta, la gente e' molto molto molto povera, al tramonto e all'alba i suoi abitanti vanno al fiume, accendono fuocherelli rapidi, e si fanno il bagno. Anche gli elefanti vengono portati ogni pomeriggio alle 5 al fiume per il loro bagno quotidiano dopo la giornata di lavoro. Maiali, monaci, capre, galli, galline, cani e gatti, tutti vivono insieme, in questo piccolo micro cosmo fatto di una vita semplice, con poca elettricita' e con pochi occidentali nei dintorni. Pace e silenzio. Dimenticavo.. i monaci mi hanno anche benedetto! Magari porti bene!