
Oggi che amo alla follia Un ballo in maschera quasi certamente non farei di quest'edizione quella di riferimento (ma non chiedetemi quale sceglierei al suo posto, credo che cadrei sempre nella trappola di riascoltarle tutte e differire la scelta). Però ogni volta che l'ascolto o la vedo scatta qualcosa, come il ricordo di una carezza o di chissà cos'altro. È da qui che ho cominciato a conoscere quest'opera e sono grato alla direzione di Solti per il suo fuoco e all'Amelia di Josephine Barstow per avermi restituito una linea canora che altrimenti mi sarebbe sfuggita ancora a lungo. Intendiamoci, il soprano inglese gioca in casa con me, visto che è l'interprete di riferimento per un'opera di Britten, Gloriana. Oggi ne sottolineo forse qualche eccessiva difficoltà nella dizione, ma mi sembra - se si esclude l'aspetto emotivo - che la musicalità ci sia tutta e anche il temperamento drammatico. Di Placido Domingo nei panni di Riccardo/Gustavo e di Leo Nucci in quelli di Renato non vorrei parlare: apprezzo troppo l'uno e l'altro per star qui a disquisire senza la necessaria competenza di dettagli interpretativi che mi vedono troppo capriccioso per farne un discorso organico e, a suo modo, definitivo.

Se proprio volessi consigliare un primo ascolto di quest'opera, ancora oggi in definitiva sceglierei l'edizione di Solti. A voler essere proprio pedanti, un solo dubbio mi rende quest'ascolto meno familiare: se Un ballo in maschera è il rifacimento del Gustavo III, incappato nei malumori della censura del tempo, perché si oscilla nel chiamare il protagonista ora Riccardo, ora Gustavo? Trovo che questa versione "mediana" sia un po' problematica ai fini drammatici e non in grado di rendere la virata drammaturgica di Verdi e Somma. Ma, data la qualità della resa complessiva, questo aspetto non può in alcun modo scalfire uno spettacolo ancor oggi di riferimento.