Dalla raccolta Infinita nigredo (2013), riporto la poesia “Verità in abito da sera”:
Verità in abito da sera,
in piedi,
alla mia porta.Tocco deciso,
lievemente tesa,
con in mano un taccuino per appunti.Entra in salone,
si siede accanto a me,
respira (davvero?),
e poi mi dice,
(tentennando un po’),
che le prove sono schiaccianti,
che non vale la pena seguitare a lottare.Di là, in camera,
addormentata accanto a me,
giace madida Illusione.Il suo ventre è miracoloso,
aperto ad ogni amplesso,
capace di leggere
sfumature effimere che io nemmeno vedo.Verità mi osserva.
Penso che ci stia provando.
Gli occhi neri,
brillanti,
sono quelli del mercimonio facile,
della donna mai stanca d’esser donna.Allungo una mano,
la sfioro,
sento la sua pelle corrugarsi
come quando un brivido
rinverdisce giovani capezzoli.Le mi fissa,
sorride,
io penso che stia per scaricarmi,
ma mentre sento Illusione risvegliarsi,
l’amore,
fulmineo,
è consumato.Non ricordo nulla,
ma il peso di Verità è adesso su di me.
Io terra,
lei cielo,
per raccogliere come un vaso
ogni goccia della sua ragione.Il cielo buio
è infuocato di stelle,
e il mio cuore,
trafitto da migliaia di spilli,
macchia di rosso
il lucore lontano.Verità mi ha reso suo.
Ed io,
addormentato come un morto,
mi sono spento
nella fine del giusto;
tra braccia fredde,
ma dure come il marmo.…
Adesso è mattina.
Mi sono appena risvegliato.
Illusione è andata via.Accanto a me,
di Verità,
solo un lunghissimo capello biondo.
E’ impregnato del suo odore,
e sembra avvinghiare le mie dita
come un famelico
serpente dell’aldilà.…
Una nuova notte
è forse,
di fronte a me.
Foto di Alice Popkorn
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