Magazine Diario personale

Verona Ink

Da Lacocchi @laCocchi
Titolo del post liberamente tratto da Miami ink. Ma anche da L.A ink, così come da London ink.Chi di voi ha Sky, e si trastulla tra i numerosi programmi del signor Murdoch, sa di cosa sto parlando. Per chi invece non possiede Sky, vi do una brevissima spiegazione di che cosa essere L.A Ink. Perchè era il mio preferito.L.A ink è un negozio di tatuaggi, dove c'è una tizia stra fica nota come Kat von D, nonchè leiVerona Inkche fa tatuaggi a tutto spiano. E i suoi tatuaggi sono tutti fighi. E lei spacca. E' bravissima.L.a Ink è diventata una serie tv, e la serie parla della vita di Kat e dei suoi amici tatuatori, che tatuano tante cose a tante persone. Punto. Fine del prologo. Avrete capito che si parla di tatuaggi in questo post. Perchè con l'estate tutti si spogliano, ed escono i culi, i corpi fisicatissimi, le gambe, e pure i tatuaggi. Belli o brutti che siano.

Sono anni che rimugino sul farmi o no un tatuaggio. Penso a cosa, a dove, al perchè, roba che se aspetto un altro po' e mi faccio qualche altra domanda il tatuaggio lo lascio come volontà nella tomba. Una frase in fondo al testamento, tipo: "Prima di seppellirmi, fatemi un tatuaggio con una saetta del rock! O "Rock'n'roll!" O qualsiasi cosa. Tanto chi cazzo lo vede, ormai."

Suppongo che prima di farsi un tatuaggio, che è risaputo, è peggio di un diamante, è proprio per sempre, uno ci debba pensare un po'. Un bel po'.

Il soggetto dovrebbe interessarsi al significato, al perchè farlo, che cosa significa, non è che ci si può tatuare cose random. Per esempio idiogrammi cinesi, tanto per. Che poi son convinta che non vogliano mai dire quello che dicono di voler dire. Magari ti tatui "Amore" (roba che si tatuano sempre le fighette docg) e invece vuol dire "Stronza". Sai che ridere.

Oppureil segno zodiacale. Scusatemi ma il segno zodiacale non lo posso tollerare. Lo reputo un po' inutile, piuttosto mi tatuo il mio codice fiscale. Sai che fashion, e che utile. In farmacia te lo fai scannerizzare al posto del tesserino sanitario.

Mi lasciano perplesse anche quelle coppie che si tatuano il nome del partner forever and ever sulla pelle. Siamo sicuri che sia forever and ever? Piuttosto tatuatevi una cosa insieme, ma il nome no eh. Che se poi ti molla in malo modo vai in giro per tutta la vita con il suo nome sulla schiena o chissà dove, pensando ogni volta “Sto stronzo”.

E poi con l'anzianità, come la mettiamo? Insomma, voglio dire, non puoi tatuarti una farfalletta perchè in tenera età ti sentivi libera come lei, e poi da vecchia la farfalla ti diventa irriconoscibile, e altro che farfalla, ormai non lo sei proprio più. Oppure rovinarti il collo che da vecchio calerà, tatuandoti un bell' "Hellas Verona" (la squadra di calcio della città), carattere gothic 230, che tra l'altro l'Hellas è in serie C e fa piuttosto pena.

Mi domando se la gente ci pensa due o tre volte prima di andare a tatuarsi, o se si getta nelle mani di sconosciuti e magari pure imbranati tatuatori senza alcun dubbio. E se viene una merda? E' per sempre. Per sempre con sta cosa addosso.

E tutto questo perchè molti dei tatuaggi che ho visto nella mia esistenza, sembravano veramente il frutto di una sbronza colossale, di quelle che fai le cose e non te ne ricordi e scegli a caso una cosa sul catalogo, ma soprattutto il frutto di un errore irrimediabile da parte del tatuatore.

Lunedì scorso, dato il caldo subtropicale con umidità amazzonica che ci proponeva la città di Verona, sono andata a fare il bagno al lago. Già il bagno al lago mi terrorizza: penso che bisce delle dimensioni di qualche metro mi possano sfrecciare vicino, e che murene dagli abissi profondi del lago emergano per prendersi una mia coscia. E poi il lago è viscido. Ma avevo caldo. Molto caldo. E quindi mi sono lasciata sballonzolare dalle onde lacustri e dolciastre.

Lago a parte, ero circondata da gente con tatuaggi seriamente orridi, e localizzati in parti del corpo che, diciamo, non erano proprio le loro parti migliori. Se dovessi farmi un tatuaggio, non è che me lo faccio sulle tette, che non ne ho manco mezza, che poi tutti a guardarmi li e a pensare "Ma questa ha dei problemi." La stessa cosa vale per una che ha il culo flaccido. Perchè vuoi che tutti ti guardino il sedere, facendoti un tatuaggio sopra alle chiappe? Non me lo so spiegare.

Sono rimasta affascinata da questa ragazza, con culo flaccido, che mi presentava un tatuaggio disegnato malissimo sopra il sedere. L'ho guardata per mezz'ora, domandandomi di che cosa si fosse strafatta prima di farsi quell'affare. Perchè era veramente un affare, non un tatuaggio.

Avete presente i putti di Fiorucci? Ecco, lei aveva quelli tatuati nella parte bassa della schiena. Ma erano tatuati così male, che poteva averli fatti mia nipote. Che ha 3 mesi. E poi i putti? Ma che mi vogliono rappresentare?

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Insomma, prima di farti tatuare, dai uno sguardo ai disegni del tizio, non andare dal primo che capita. Informati.

Informarsi era quello che doveva fare un soggetto che conosco, che si è fatto tatuare una carpa giapponese sulla schiena da un tatuatore casuale. La carpa il pesce. Ecco. C'era un lungo significato dietro che non ricordo.

Quando mi ha chiesto “Ti piace?” io non sapevo cosa rispondere: non capivo cosa cazzo fosse. Mi sembrava un piano cartesiano. Un problema di geometria analitica tatuato sulla schiena. Linee e rette e curve. Boh.

“Ma resta così?” gli ho chiesto mentre cercavo di dare la collocazione della testa al pesce indecifrabile, e mentre pensavo: “Ma chi ti ha fatto sta roba?E lui: “Si si, è bellissimo vero? Se vuoi ti do il numero. E' specializzato in carpe.”

Specializzato in carpe, capito. Non piani cartesiani, in carpe

Le frasi poi sono un mondo a parte. Se dovessi farmi un tatuaggio, mi farei una frase. Ma non ve la dico. Perchè non la so. Quelli però che si tatuano immensi papiri illeggibili carattere ignoto 342 e poi gli chiedi “Cosa c'è scritto?” e ti rispondono “No dai, mi vergogno”, dovrebbero gentilmente fhughiughfgfjkghsuhao.

Perchè lo fai allora? Cosa pensi, che per il resto della tua vita nessuno te lo chiederà?

Ma l'altro giorno mi è caduto l'occhio sulla miglior frase della vita. Una cosa serissima. Impatto 100 per 1000. Baaam. Crash. Spettacolo.

La frase, carattere ignoto sull'avambraccio, recitava: “When God closes a door, he opens another one”. Traducendo la letteralissima traduzione dal dialetto veneto all'inglese e viceversa, la frase verrebbe una cosa come: “Quando Dio chiude una porta, ne apre un'altra”.

Perle di saggezza.

Comunque, sto seriamente pensando di tatuarmela, togliendo Dio che anche no, e traducendola in “Chiusa 'na porta se apre un porton.”

Ovviamente, rigorosamente sulle tette


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