
La curva dell'Hellas
VERONA. Niente miracolo, purtroppo: il sogno del Pavia si
infrange nella città di Romeo e Giulietta. I ragazzi di Marcolini per tutta la
partita tengono testa a uno squadrone come l’Hellas Verona di Toni e Pazzini.
Forse è mancato un po’ di cattiveria che di solito il
Pavia ha, forse c’è stata la paura di crederci fino in fondo poiché a detta di
molti cronisti poi presenti in conferenza stampa e nella “mix zone” del
Bentegodi, i Longobardi non avrebbero meritato di perdere ma quantomeno di
andare ai supplementari.

Poi è anche vero che il Verona alla distanza è venuto
fuori con i suoi tantissimi campioni come Toni, Ionita, Haldfredsson e tanti
altri che hanno fatto una grandissima partita.
Un merito però va riconosciuto sicuramente anche a mister
Delneri, il neo mister scaligero chiamato al posto di Mandorlini, che ha saputo
mettere a posto la difesa scaligera non permettendo agli ospiti di trovare il
passaggio finale giusto.
Un grande merito va dato anche alla curva veronese
caldissima che nonostante il gran freddo e la classifica dove il Verona è
ultimo, non ha mai smesso di incitare i loro beniamini chiamandoli poi sotto la
curva.
Che dire del Pavia? E’ stata un’avventura comunque
bellissima che gli azzurri hanno onorato al massimo mettendoci cuore, testa, coraggio; avrebbero potuto avere la spinta per quel
passaggio del turno che sarebbe stato storico.
Al ritorno però occorre tornare a pensare al campionato che rappresenta davvero
l’obbiettivo finale.
(Ca.Lo)
Potrebbero interessarti anche :