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Verona: teatro, salta la recita

Creato il 21 dicembre 2015 da Musicamore @AAtzori

Verona: teatro, salta la recita

I lavoratori in occupazione della sede della Fondazione Arena da più di un mese per protesta contro la dirigenza e gli interventi ventilati dalla stessa per far fronte al pesante deficit economico in cui il Teatro è stato ridotto e che ne comprometterebbero integrità e produttività, hanno ieri seguito il Corpo di Ballo che nei giorni scorsi aveva già scioperato per tutte le tre le recite di "Schiaccianoci á la carte" in programmazione al Teatro Ristori e per la terza replica del titolo d'opera del 17 dicembre.

La sera prima dello sciopero si era tenuto, accompagnato dalla manifestazione di protesta da parte dei lavoratori davanti la scalinata del Comune in P.zza Bra, un incontro tra il Presidente di Fondazione Arena Tosi, il Sovrintendente Girondini e le segreterie sindacali, nel tentativo di ricucire uno strappo ormai divenuto quasi incolmabile tra i lavoratori da un lato, dirigenza e governance cittadina dall'altro e scongiurare così lo sciopero di ieri.

L'incontro non aveva comunque prodotto alcun elemento utile a rassicurare il lavoratori circa il futuro del loro Teatro affinché ci fossero i presupposti per il ritiro dello stesso sciopero.

I lavoratori del Corpo di Ballo avevano aperto la serie di scioperi il 16 dicembre facendo saltare la prima del balletto al Teatro Ristori, scioperi che sono proseguiti nelle repliche del 18 e 19 dicembre e per la recita del 17 di "Forza del Destino". Gli stessi erano stati duramente colpiti dalle dichiarazioni pubbliche delle scorse settimane da parte del Sindaco Tosi, che non avevano lasciato dubbi alle intenzioni da parte della dirigenza della Fondazione Arena di portare a chiusura il settore.

La protesta nei giorni scorsi ha condotto ad un braccio di ferro mediatico costituito da dichiarazioni per mezzo di comunicati e conferenze stampa che non hanno risparmiato reciproche accuse e toni molto duri e severi da parte dei lavoratori. La tensione ha ovviamente coinvolto tutto il Teatro che i eri si è voluto fermare per difendere l'integrità del Teatro contro chi, iniziando dal settore Ballo, intenda smantellare il Teatro stesso pezzo per pezzo.

In un comunicato al pubblico, i lavoratori, hanno voluto spiegare le ragioni che hanno portato ad una azione che, loro malgrado, ha portato grande disagio agli stessi spettatori. Le dichiarazioni quanto mai assurde del Sindaco e Presidente di Fondazione Flavio Tosi registrate durante la trasmissione " Diretta Verona" e "sparate" a tutto volume hanno catturato l'attenzione del pubblico numeroso e costituito la miglior giustificazione per l'azione dei lavoratori che li ha privati del piacere di godere di qualche ora di arte e cultura.

Il pubblico pur amareggiato e deluso per non aver potuto assistere alla rappresentazione dell'opera, molti spettatori venivano anche da lontano, non hanno potuto biasimare i lavoratori stessi, anzi, si sono raccolti molteplici commenti negativi all'indirizzo di quanto sentito direttamente dalla voce del Sindaco di Verona qui non riproducibili per rispetto dell'istituzione che rappresenta poiché in alcuni casi molto coloriti. Vi basti pensare alle facce attonite ed incredule degli spettatori delusi nel sentire anche solo la frase "..è il paese che non crede più nella lirica.. Ma da decenni!!" oppure "..se un'imprenditore mi da dieci mila euro per fare una cena dentro gli arcovoli dell'Arena.. Io gliela faccio fare.." ed ancora le dichiarazioni circa la possibilità di utilizzare l'anfiteatro romano per partite di tennis e pallavolo!!

Gli spettatori inoltre, solidali con i lavoratori in quanto consapevoli e ben informati dalle stesse parole del Sindaco del motivo per il quale gli stessi lavoratori stessero lottando, erano molto amareggiati del fatto che, avendo appreso già da giorni la notizia della possibilità di sciopero per la rappresentazione di ieri, avevano tentato di chiedere nella mattinata informazione circa la fattibilità dello spettacolo ottenendo in alcuni casi informazioni contrarie od addirittura nessuna risposta telefonica.

Fa molto riflettere inoltre come molti spettatori del pubblico avessero acquistato il biglietto solo poche ore prima senza avvertimento alcuno circa le possibilità di uno sciopero annunciato da giorni.

Con questo sciopero il Teatro ha dato grande dimostrazione di essere unito e forte nella lotta dei lavoratori di tutti i settori contro chi voglia metterne in pericolo il futuro.

Attraverso i propri rappresentanti sindacali, come anche nell'incontro tenutosi la sera prima della giornata di sciopero, hanno ribadito le condizioni imprescindibili per avviare un dialogo di trattativa con la Dirigenza: l'integrità del Teatro fatto dai tre settori artistici Coro, Orchestra e Corpo di Ballo, il settore Tecnico (Palcoscenico, Scenografia e Sartoria) e quello Amministrativo, la disponibilità del Teatro Filarmonico su cui pende una disdetta di affitto da parte del Comune e ritenuto indispensabile per lo svolgimento della stagione invernale, la discussione di un vero piano di risanamento che oltre a una riduzione del deficit del Teatro che non può pesare solo sui lavoratori, ne favorisca anche il rilancio Artistico, la necessità di un cambio gestionale dato che l'attuale dirigenza, responsabile gravemente della situazione attuale di crisi del Teatro, di certo non ne può guidare il rilancio.

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