Veronesi e il nucleare

Ho trovato sul Mattino di Padova un interessante articolo in cui l’onorevole Umberto Veronesi, che non ha certo bisogno di presentazione, dice la sua sul tema del nucleare di prossima reintroduzione in Italia. Veronesi dovrebbe presto essere posto a capo della nascente Agenzia per la sicurezza nucleare (leggi post a riguardo) e non si può negare che la cosa abbia creato agitazione nel partito democratico, di cui Veronesi è senatore. Questo perché il Pd si colloca in posizione di critica e di opposizione verso la scelta del nucleare, e naturalmente non gradisce che un suo membro, famoso e stimato peraltro, possa accettare una nomina dal governo su un tema che non condivide. Ad ogni modo, Veronesi si dice favorevole al nucleare “come ogni uomo di scienza”, a patto che ovviamente lo si realizzi in condizioni di totale sicurezza. È favorevole perché il nucleare è sicuro, è pulito e soprattutto è “una fonte inesauribile per il pianeta” e in grado di generare una quantità di energia immensa. Che oltretutto, aggiungo io, contribuirebbe a sostenere e integrare l’ottimo lavoro già svolto dalle rinnovabili, fonti pulite che al momento contrastano l’inquinamento delle fossili da sole. Veronesi smonta infine il grande pregiudizio che associa il nucleare a stragi e disastri, spiegando che esso ha davvero avuto una sua pagina nera con Chernobyl, ma che ciò fu causato da un test condotto assai oltre i parametri di sicurezza e adottando decisioni scellerate. Il nucleare del presente è inoltre, per Veronesi, da dissociare del tutto da possibili usi bellici (altro elemento che genera ansia nell’opinione pubblica). Spero che queste parole sagge possano rassicurare chi ancora nutrisse delle preoccupazioni: io l’ho trovato incoraggiante.