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Ho (finalmente) visto Veronica Sbergia & Red Wine Serenaders in concerto!
Per essere precisi ho visto Veronica con Max De Bernardi, perché mancava alla formazione il contrabbassista Dario Polerani. Veronica & Max aprivano ufficialmente il festival blues Dal Mississippi al Po nella cornice, piccola ma oltremodo suggestiva, della Muntà di Ratt a Piacenza. M'aspettavo molto, ma i due sono stati addirittura superlativi, conquistando tutti il pubblico, sia quello seduto per l'occasione sia quello di passaggio in cerca di frescura.
Numero 1: Veronica e Max sono due virtuosi. Della voce l'una, della chitarra l'altro.
Con il suo fingerpickin' sulla steel guitar (o meglio resofonica: quelle grandi chitarre di metallo che amplificano il suono delle corde prima dell'arrivo della chitarra elettrica) il grande Max ha evocato John Fahey in "la resurrezione del tasso del miele" ("una canzone strumentale, perché che parole ci metti ad un titolo così?"), Ry Cooder e gli originali virtuosi del blues fino a echeggiare persino il rhythm & blues elettrico di Bo Diddley, trascinando lo show. Dal canto suo Veronica ha fatto sfoggia di una voce impressionante quanto flessibile: se il tema di base è il blues e l'old time music fino allo swing, ci sono stati momenti in cui è stata evocato persino il fantasma della grande Janis Joplin. E nel suo nuovo disco canta persino uno splendido brano folk.
Lungi dal basare lo show sul virtuosismo naturale, Veronica ha mostrato una grande simpatia ed ha coinvolto il pubblico con tanti racconti fra le canzoni, che se da un lato stemperano il climax dall'altro sono efficaci nel coinvolgere anche il pubblico più casuale.
Ho sentito le mie canzoni preferiti (come quella One Of These Days che fu del grande Armstrong) e quelle nuove. Molto belle anche quelle uscita dalla penna dei due musicisti, come The Mexican Dress.
Da sottolineare che non solo i Serenaders stanno battendo le piazze italiane, ma che in realtà sono persino più spesso in tour al'estero, dall'Europa agli States, che è la patria della loro musica. È appena uscito il nuovo disco, The Mexican Dress, di cui riporto la recensione di Pierangelo Valenti, che più completa non si può:
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